Attualità

Violenza contro i sanitari, le proposte dell’Ordine Medici

L'aggressione ai danni di medici consumatasi all'ospedale Cannizzaro di Catania suscita l'intervento di Alfio Saggio, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania che lancia alcune proposte per tutelare maggiormente sanitari e pazienti

di Bruno Capanna -

“Una legge specifica ed il potenziamento delle misure di prevenzione”. Queste le proposte del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Catania Alfio Saggio, dopo l’ennesima aggressione ai danni di due medici e di un paziente, consumata pochi giorni fa al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.

Saggio ritorna sul tema per evidenziare ancora una volta la gravità del problema, accogliendo con favore le iniziative catanesi, in particolare il grido di allarme lanciato mesi addietro dalla Cisl Fp di Catania e più recentemente da Uil Fpl e da Fp Cgil, che ha previsto la consegna di un vademecum agli operatori sanitari nel quale viene spiegato come affrontare una eventuale aggressione. “Ogni iniziativa che punti a garantire maggiore sicurezza ai nostri colleghi è accolta con grande entusiasmo – ha affermato Saggio – Il contrasto alla violenza nei confronti degli operatori sanitari è una delle battaglie che il nostro Consiglio porta avanti da anni. Se prima era emergenza, adesso è ormai diventata tristemente una condizione quasi di quotidianità.

Serve un confronto tra tutte le parti in causa: è necessaria la composizione di un tavolo tecnico che coinvolga gli Ordini dei medici, le Associazioni di categoria e i responsabili territoriali del Governo. Occorre una presa di posizione forte da parte del Governo centrale. Serve un intervento legislativo: è necessario prevedere per i Pronto Soccorso l’aumento delle misure di prevenzione. Inoltre – ha concluso il presidente dell’Ordine dei Medici – bisognerebbe potenziare la presenza di agenti nei posti di polizia all’interno degli ospedali per intervenire in maniera rapida a tutela del personale sanitario. Bisogna inoltre migliorare la comunicazione con i familiari dei pazienti”.