Agrigento

Video mapping sulla storia di Agrigento, no alla svastica

2.600 anni di storia della città di Agrigento narrati per immagini da un video mapping,proiettati sul prospetto della Stazione Centrale. Una bella iniziativa di attesa e curiosità verso Agrigento Capitale della Cultura 2025, che ha suscitato non poche polemiche per la svastica che compare nella proiezione risalente al periodo fascista.

di Anna Rita Di Leo -

Da sabato scorso in piazza Marconi il prospetto della stazione centrale è “animato” da un video mapping, che racconta in breve i 2.600 anni di storia della città, un viaggio nel tempo che affonda le radici nell’antica Akragas e si conclude ai giorni nostri, mostrando periodi storici, tradizioni e personaggi di rilievo, Empedocle, Gellia, Terone, Falaride, Pirandello e Camilleri, da Akragas a Kerkent, da Girgenti ad Agrigento. Le proiezioni, della durata di circa 5 minuti, saranno ripetute ogni 30 minuti dalle 18:00 alle 21:00, ogni venerdì e domenica sera, con appuntamenti extra durante il periodo natalizio. Sedici appuntamenti programmati da qui a fine anno come preludio a quello che sarà l’anno di eventi per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025.

La regia e l’ideazione del progetto è della Pro Studios mentre la creazione del video mapping è stata affidata alla celebre artista Elisa Nieli. Ottimo progetto, disapprovato pero’da molti agrigentini, per la svastica che compare nella bardatura nazista sta facendo di Agrigento la capitale del cattivo gusto e della imprecisione storiografica, come dichiara in una nota, Daniele Gucciardo, presidente del circolo rabat di Agrigento.  “ Nonostante si tratti di un passaggio relativamente breve e contestualizzato in modo negativo – come simbolo della distruzione causata dalla 2° guerra mondiale, il messaggio che è stato recepito è totalmente diverso e  molto inquietante. Non ha importanza il fatto che, probabilmente, si tratta di un equivoco: il danno di immagine è molto rilevante. Chiediamo all’ente committente di interrompere la proiezione e di provvedere a correggerne  i contenuti per evitare ulteriori equivoci e raccontare meglio Agrigento durante la guerra, ammesso che questo periodo sia rilevante nel racconto della città.”