Cronaca

Una setta dietro la strage familiare

Forse una vera e propria 'setta' dietro la strage familiare di Altavilla Milicia. Un gruppo, di circa 10 persone che conoscevano la situazione della famiglia Barreca

di Pinella Rendo -

Forse un gruppo di preghiera dietro alle persone accusate della strage di Altavilla Milicia frequentato sia da Giovanni Barreca, il padre e marito omicida reo confesso, che dalla coppia di amici di Sferracavallo che lo avrebbe aiutato, Massimo Carandente e Sabrina Fina.

Per gli inquirenti si tratterebbe di un gruppo di fanatici religiosi più ampio. Una serie di contatti trovati nel cellulare dei tre attualmente agli arresti, persone che conoscevano la condizione del nucleo familiare preso di mira. Gli inquirenti avrebbero nomi e cognomi degli adepti,persone che si riunivano in preghiera con Carandente e la sua compagna, Sabrina Fina.

I due, stando a quanto reso noto finora, vivevano di espedienti epoco prima della strage familiare si erano trasferiti a casa di Barreca, doveavevano vitto e alloggio gratuito. Il gruppo avrebbe, secondo il gip di Termini Imerese, una “connotazione criminale più ampia”. La coppia era nota agli adepti come “fratelli di Dio” e aveva palesato ai “fedeli” la situazione di Barreca e della sua famiglia. Secondo gli investigatori almeno 10 persone avrebbero saputo che nella villetta di Altavilla Milicia si svolgevano esorcismi e riti di liberazione dagli spiriti. Molte cose sono ancora da chiarire, come ad esempio se gli adepti sapessero che, la sera dell’omicidio dei tre, si sarebbe tenuto un esorcismo.

Nessun membro del gruppo è ancora stato sentito dagli inquirenti che aspettano di poter analizzare tutto il materiale contenuto nei cellulari e nei dispositivi elettronici degli indagati. A parlare pe prima dei fratelli di fede sarebbe stata la figlia di Barreca, arrestata per aver partecipato alle sevizie dei familiari. Aveva raccontato agli inquirenti che Massimo Carandente e Sabrina Fina avevano detto a lei e a suo padre che domenica avrebbero dovuto “raggiungerli nella loro chiesa” per “testimoniare”. Una chiesa che secondo la 17enne si troverebbe a Termini Imerese.