Caltanissetta
Uccise la moglie a coltellate, Cassazione conferma l’ergastolo
La corte non ha riconosciuto alcun vizio di mente né attenuanti generiche al quarantenne
La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Abdelfettah Jennati, il cittadino marocchino accusato dell’omicidio della moglie Aycha El Abioui, avvenuto il 24 novembre 2020 a Canedoghe. La sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Venezia, che aveva inflitto all’imputato l’ergastolo, è stata confermata. La corte non ha riconosciuto alcun vizio di mente né attenuanti generiche al quarantenne.
Fu uccisa sul letto della camera matrimoniale
I fratelli, i genitori e i figli della vittima, residenti a Caltanissetta, si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Martina Vurruso, Daniela Guezzo e Massimo Schiavon. Aycha, originaria di Caltanissetta ma trasferitasi in Veneto, fu uccisa sul letto della camera matrimoniale con due pugnalate al petto.
Secondo quanto emerso durante il processo
Nei giorni precedenti all’omicidio, l’uomo avrebbe cercato informazioni sui veleni attraverso il suo smartphone. La donna, prima del tragico evento, si era rivolta ai servizi sociali del Comune di Cadoneghe, denunciando il comportamento violento e possessivo del marito e chiedendo aiuto per sé e i suoi figli. Tuttavia, dopo aver annunciato di dover essere ricoverata, scomparve improvvisamente dai centri antiviolenza, per poi essere trovata uccisa.