Caltanissetta

Tutti pazza per la pasta

Il 25 ottobre è la Giornata Mondiale della Pasta, un evento globale dedicato a uno dei piatti italiani più amati e consumati al mondo. L’evento, giunto alla sua 24ª edizione, celebra la versatilità, la cultura e l’importanza di un alimento che unisce tradizione e innovazione gastronomica.

di finmedia -

Abbiamo chiesto ai cittadini in che modo preferiscono consumare questo piatto che non può assolutamente mancare sulla tavola degli italiani.

Ogni anno, il 25 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Pasta, un’occasione per rendere omaggio a uno dei piatti più amati al mondo. La pasta, simbolo della tradizione culinaria italiana, non è solo un alimento, ma un vero e proprio patrimonio culturale. Con oltre 600 tipi di pasta e innumerevoli modi di cucinarla, questa giornata è l’occasione perfetta per esplorare nuove ricette e riscoprire quelle della tradizione. Dai formati più semplici a quelli più elaborati, dai condimenti classici come il pomodoro e basilico fino a quelli gourmet, la pasta riesce sempre a mettere d’accordo tutti, con la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a ogni palato e cultura.

Lanciata per la prima volta nel 1998, la Giornata Mondiale della Pasta punta a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una dieta bilanciata e il ruolo della pasta nel fornire energia e nutrizione. La pasta è un alimento versatile, che si adatta perfettamente a diete vegane, vegetariane e senza glutine, senza mai sacrificare gusto e sapore.

I consumi totali di pasta nel mondo sfiorano i 14 milioni di tonnellate. La pasta è tra i piatti che più ricordano l’Italia e noi stessi ne siamo i più grandi consumatori. Gli italiani mangiano 23 chili annui pro capite di pasta ma siamo anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo. Secondo stime raccolte da Unione Italiana Food, nel 2023 il 56% della produzione nazionale di pasta italiana è stata destinata all’estero. Parliamo di 2,2 milioni di tonnellate, in pratica 75 milioni di porzioni di pasta italiana che lo scorso anno sono state proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi.

Il clima di quest’anno ha messo a dura prova la produzione Italia facendo passare il tasso di autoapprovvigionamento di grano duro è passato dal 78% del 2012 al 56% del 2023, con un trend sotto il 50% per il 2024. E purtroppo, sempre in Italia, negli ultimi dodici mesi c’è stata anche una diminuzione del 20% del prezzo medio all’origine del grano duro, che è passato da circa 363 euro a tonnellata a 287 euro.