Attualità
Trentino, produrre il pane costa troppo: chiuso un terzo dei forni in 5 anni
Forni chiusi anche a causa delle scelte dei consumatori che si rivolgono sempre più alla grande distribuzione
Dieci mesi fa, l’Associazione panificatori del Trentino aveva presentato la campagna di sensibilizzazione “Forni spenti” per lanciare l’allarme sullo stato di profonda difficoltà di tutto il settore – al pari di quello nazionale – in seguito all’aumento fuori controllo dei costi di gas, energia elettrica e materie prime. Pur riconoscendo la particolare congiuntura dovuta all’invasione russa dell’Ucraina e delle sue conseguenze – come l’aumento del costo del grano – si chiedevano risposte urgenti alla politica.
Negli ultimi 5 anni chiusi 1/3 dei forni
Negli ultimi cinque anni infatti un terzo dei panifici artigiani in Trentino ha chiuso e oggi sono 98 le attività aperte in provincia. “Il costo di produzione è aumentato del 50-60% e quindi abbiamo fatto degli aumenti nell’ordine del 15/20%” ha spiegato al Tg Regionale Rai Francesco Vivori vicepresidente di Aspan Confcommercio, l’associazione provinciale dei panificatori. Una scelta tesa a non riversare completamente sui consumatori gli aumenti dei costi ma che ovviamente riduce al minimo i guadagni.
La concorrenza della grande distribuzione
Il problema dell’aumento dei costi di produzione infatti, si aggiunge la tendenza dei consumatori ad acquistare il pane delle produzioni industriali al supermercato: “Il consumatore in questi ultimi dieci anni hanno cambiato le proprie abitudini – osserva ancora Vivori – e oggi ci sono sempre più supermercati. I piccoli negozi fanno anche un po’ fatica. Noi facciamo anche servizio la mattina presto di distribuzione proprio per agevolare il consumatore a usare il pane nella classica colazione mattutina”.
FONTE notizie.it