Palermo

Traffico illecito di rifiuti in diverse province

In una delle aziende coinvolte, i militari hanno scoperto 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi

di Sergio Randazzo -

Sedici indagati e sei società coinvolte in un vasto giro di traffico illecito di rifiuti in alcuni comuni siciliani. E’ la conclusione delle indagini avviate nel febbraio 2019 e concluse nel dicembre 2020 dalla DDA di Palermo. Sono stati i carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo a smantellare la vasta rete di traffico illecito di rifiuti operante nelle province di: Trapani (Alcamo), Palermo (Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico e Bagheria).

Le indagini hanno fatto luce su un’organizzazione che gestiva raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Tra i materiali smaltiti illegalmente figuravano: parti meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami e imballaggi ferrosi, apparecchiature elettriche ed elettroniche. I rifiuti venivano conferiti agli impianti investigati sia da privati che da ditte non autorizzate, senza formulari di identificazione e alcun trattamento preliminare. Successivamente, i materiali venivano miscelati e ceduti come rifiuti ferrosi non pericolosi, generando un ingiusto profitto stimato in 300.000 euro.

Durante l’operazione sono stati sequestrati: due aziende operanti nel settore, affidate a un amministratore giudiziario, 16 autocarri utilizzati per il trasporto illecito, beni per un valore equivalente di 153.000 euro. In una delle aziende coinvolte, i militari hanno scoperto 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi, compresi autoveicoli non bonificati, plastiche, vetri, residui di oli esausti e vernici. Questi materiali, già parzialmente dispersi nei canali di scolo delle acque piovane, rappresentavano un grave rischio per l’ambiente. Nel solo periodo oggetto delle indagini, si stima che l’organizzazione abbia gestito oltre 3.000 tonnellate di rifiuti in modo illecito.