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Spaccio e beni, l’allarme delle commissione antimafia
Il Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Antonello Cracolici, denuncia la crescita esponenziale dello spaccio
Gela diventa sempre più un crocevia del traffico di droga, un punto di snodo fondamentale per lo spaccio nell’intera provincia. Lo ha confermato anche il Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Antonello Cracolici, che sabato scorso ha visitato la città lanciando un allarme chiaro: la criminalità organizzata sta riconquistando terreno e il giro di stupefacenti è in crescita esponenziale.
Secondo Cracolici, oltre alla pericolosa diffusione delle armi sul territorio, già evidenziato dalla relazione presentata in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, è fondamentale contrastare con forza il narcotraffico prima che le mafie locali si rafforzino ulteriormente.
Ma la battaglia contro la criminalità non si ferma alla droga. Un altro fronte critico è la gestione dei beni confiscati, spesso ostacolata da intimidazioni e ritorsioni. Emblematico il caso di Villa Murana: confiscata nel 2010 all’imprenditore accusato di riciclare i soldi della Stidda, lo stabile era stato sgomberato solo lo scorso settembre, dopo anni di resistenze. Ma pochi giorni dopo l’assegnazione, la struttura è stata distrutta da un incendio doloso.
Un segnale inquietante che, secondo Cracolici, dimostra quanto sia difficile sottrarre ai clan il loro potere economico.
E mentre le mafie rialzano la testa, resta un nodo irrisolto: senza una gestione efficace dei beni confiscati e un rafforzamento delle istituzioni sul territorio, la criminalità continuerà a infiltrarsi, alimentando un circolo vizioso difficile da spezzare.