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Risanato e abbellito imponente serbatoio di viale Tirreno

L'imponente serbatoio d'acqua di viale Tirreno a Catania cambia look: la struttura, alta 40 metri e capace di erogare 600 mila litri d'acqua al Policlinico ed alle sedi universitarie, è stata risanata ed abbellita con un murale

di Bruno Capanna -

E’ indispensabile per la vita e l’attività quotidiana dell’intera area del Policlinico e della Cittadella di Catania poiché assicura di fatto oltre 600mila litri d’acqua al presidio Rodolico di via Santa Sofia e alle sedi universitarie. Parliamo dell’imponente serbatoio a 40 metri di altezza che si erge, simile a un fungo, nella zona di viale Tirreno, di proprietà dell’Università, totalmente ristrutturato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”.

L’intervento di consolidamento e risanamento globale della vasca e della struttura portante, ha richiesto mesi di lavori da parte degli operai dell’impresa che si è aggiudicata la relativa gara d’appalto, costantemente seguiti dai professionisti dell’azienda. Progettata intorno alla metà degli anni ’60 e realizzata a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, in cinquant’anni di vita la cisterna non era mai stata oggetto di una operazione di restauro e messa in sicurezza vera e propria, ma solo di interventi manutentivi estemporanei di piccolo calibro. Tra l’altro, l’intera area ai piedi della costruzione da tempo era divenuta ricovero di senza tetto e tossicodipendenti in cerca di uno spazio lontano da occhi indiscreti.

L’Azienda ospedaliera ha quindi provveduto anche a impedire l’ingresso agli estranei, realizzando attorno all’impianto un muro di cemento con un’alta ringhiera in ferro. Divenuto negli anni quasi un monumento, in virtù della sua maestosità tra i palazzi di residenza pubblica e privata limitrofi, il massiccio serbatoio richiedeva qualcosa che andasse oltre il consolidamento strutturale e il semplice ripristino dell’usuale aspetto esteriore. Si è pensato così ad un variopinto “murales” che ha preso il posto del previsto e anonimo intonaco. Un’opera creata dall’estro e dal lavoro dell’artista Antonio Barbagallo su una superficie di circa 350 mq attorno alla grande vasca. Per dipingere l’intera parete circolare Barbagallo ha impiegato oltre due mesi in condizioni non agevoli, quasi sempre in piedi su un ponteggio ed agganciato alle funi di sicurezza.

Il tutto senza costi aggiuntivi rispetto a quelli sostenuti per il completamento dei lavori edili. Il tema dell’opera di arte urbana realizzata, è un inno alla cura dell’ambiente. In particolare, il disegno eseguito da Barbagallo rappresenta l’insieme di vari elementi naturali come fauna, flora, aria, fuoco, acqua e terra uniti, simbolicamente, dall’abbraccio di una bambina e di un adulto con la natura