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Ponte Stretto Messina: ‘No Ponte’ contestano IROPI

Mentre il Governo definisce strategico il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina giustificandolo con gli IROPI – motivi imperativi di rilevante interesse pubblico – per i componenti del comitato "Invece del Ponte" è solo un grande bluff. Pronta la diffida al Cipess

di tcf -

Le 45 pagine che dovrebbero spiegare i cosiddetti IROPI – Motivi Imperativi di Rilevante Interesse Pubblico – si rivelano, secondo il Coordinamento Invece del Ponte, un contenitore vuoto. E con esse vacilla uno dei pilastri giuridici su cui il Governo italiano vorrebbe poggiare la legittimità della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

È questo il cuore dell’incontro pubblico organizzato per smascherare quella che gli attivisti definiscono “una retorica priva di fondamento tecnico e scientifico”. Dietro l’acronimo IROPI – apparentemente neutro e tecnico – si cela infatti, secondo i promotori, il vero tentativo del Governo: aggirare la Direttiva Habitat, che tutela gli ecosistemi naturali e le specie protette in Europa.

“Non ci sono dati inoppugnabili, non ci sono basi tecniche sufficienti: solo una narrazione istituzionale che tenta di giustificare un impatto ambientale devastante con argomentazioni generiche”, dichiarano gli attivisti. L’obiettivo è fornire strumenti critici alla popolazione e ribadire che l’opposizione al Ponte non è ideologica, ma razionale e basata su fatti.

Durante l’incontro sono stati presentati documenti, analisi tecniche e contributi che smontano le motivazioni ufficiali del Governo. Fra le accuse più forti, quella secondo cui l’inserimento dell’opera nel contesto della difesa europea e della NATO costituirebbe un’ulteriore forzatura per evitare le regole comunitarie, rendendo la Commissione Europea “complice di una scelta pericolosa, inutile e dispendiosa”. Il comitato “Invece del Ponte”, ha annunciato una diffida formale al Cipess, per impedirgli di autorizzare il progetto.