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Ponte, slitta a Gennaio la decisione del Cipess

Slitta a gennaio il verdetto del Cipess su progetto e piano finanziario per la costruzione del Ponte sullo Stretto. La decisione, inizialmente in arrivo lunedì prossimo, verrà comunicata nell’anno nuovo; per risolvere alcuni aspetti procedurali necessari prima del parere del comitato interministeriale

di tcf -

Il tanto atteso parere del Cipess sul progetto Ponte sullo Stretto è destinato a slittare. Non sarà dunque rispettata la tabella di marcia che indicava la fine dell’anno come scadenza per il verdetto che invece dovrebbe arrivare a gennaio. Lunedì 30 dicembre si riunirà, come previsto, il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dalla premier Giorgia Meloni, ma sarà un vertice preparatorio in vista della decisione finale.

A scaturire il posticipo è stata la necessità di risolvere prima alcuni aspetti procedurali relativi soprattutto all’impatto ambientale. Secondo la commissione, infatti, bisogna individuare le opere che possano mitigare gli effetti sull’ecosistema, specialmente per 3 aree comprese nella zona a protezione speciale.

Tutti aspetti, questi, che non dovrebbero incidere comunque sul parere complessivo del progetto e del piano finanziario che rimane positivo. Come detto, la riunione di lunedì 30  sarà un anticipo di quella definitiva in programma, salvo cambiamenti dell’ultim’ora, il 15 gennaio. Una volta che arriverà il sì del Cipess, scatterà la fase degli espropri con l’invio delle lettere di messa in mora e i 60 giorni di tempo per lasciare gli edifici interessati. A maggio potrebbero essere messe in azione le ruspe per le prime demolizioni, non prima però di una fase preliminare all’avvio dei cantieri con l’apertura delle grandi aree di servizio del Ponte da nord a sud della città.

Rimane ancora attivo il fronte dei ricorsi presentati dalle associazioni ambientaliste, dai comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, ma anche la cosiddetta “class action” firmata da 104 cittadini che chiedono lo stop immediato dell’intero iter.