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Polizia Penitenziaria in Sicilia: 138 nuove unità non bastano, denuncia della Uilpa

Le difficoltà operative, dovute agli immani carichi di lavoro e allo stress, aumentano il rischio di eventi critici

di Sergio Randazzo -

La recente assegnazione di 138 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria in Sicilia è stata definita “una goccia in un oceano” dal segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria Sicilia, Gioacchino Veneziano. Secondo il sindacalista, tale incremento risulta assolutamente insufficiente rispetto alle necessità delle carceri siciliane, caratterizzate da una grave carenza di personale e un sovraffollamento dei detenuti che supera il 120%.

Una ripartizione inadeguata

“La distribuzione di appena 138 unità – ha sottolineato Veneziano – non riesce nemmeno a compensare i poliziotti che andranno in pensione o passeranno ad altri ruoli, stimati in oltre 180 persone per il 2024”. Di conseguenza, il saldo sarà negativo, aggravando ulteriormente una situazione già critica.

Criticità del sistema

La Uilpa ha ribadito che il piano proposto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) non è adeguato a risolvere i problemi strutturali delle carceri siciliane, che soffrono di un deficit di circa 1.000 agenti. Le difficoltà operative, dovute agli immani carichi di lavoro e allo stress, aumentano il rischio di eventi critici e spesso portano a procedimenti disciplinari contro il personale.

Le richieste della Uilpa

Veneziano ha invitato il Dap a rivedere le proprie politiche, adottando misure concrete per:

  • Incrementare significativamente il numero di agenti assegnati alla Sicilia.
  • Garantire un miglior equilibrio tra personale e detenuti per ridurre lo stress operativo.
  • Salvaguardare il benessere fisico e psicologico del personale penitenziario.

“Senza interventi adeguati, le criticità continueranno ad aumentare, rendendo insostenibili le condizioni lavorative nelle carceri siciliane”, ha concluso Veneziano.