Politica
Parlamento europeo, respinto il ricorso sul riequilibrio della rappresentanza sarda, deputati siciliani ‘salvi’
I giudici amministrativi hanno ritenuto il ricorso infondato, affermando che non esiste alcuna norma che imponga un meccanismo speciale per garantire la rappresentanza della Sardegna
I deputati eletti della circoscrizione Italia insulare restano in carica al Parlamento europeo. Il Tar del Lazio ha infatti respinto il ricorso presentato da Luigi Marcialis, elettore del Comune di Cagliari, che chiedeva un riequilibrio della rappresentanza per garantire una maggiore presenza di parlamentari sardi nell’assemblea europea.
Il ricorso e la richiesta di riequilibrio
Marcialis contestava l’esito delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, che avevano portato all’elezione di:
- Giuseppe Antoci
- Raffaele Stancanelli
- Giuseppe Lupo
- Leoluca Orlando
- Ruggero Benedetto Italo Razza
- Giuseppe Milazzo
Nel ricorso si chiedeva la correzione del risultato elettorale, con la proclamazione a eurodeputati degli ultimi due candidati eletti che avessero ottenuto il quoziente individuale più alto nella Regione Sardegna, o comunque dei due candidati più votati in Sardegna.
Il sistema elettorale e la questione della rappresentanza
La legge assegna 8 seggi alla circoscrizione elettorale V – “Italia insulare”, che comprende Sicilia e Sardegna. Tuttavia, data la differenza demografica tra le due isole (la Sicilia ha oltre il triplo degli abitanti della Sardegna), il sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4% su base nazionale ha portato all’elezione di soli candidati siciliani. Secondo Marcialis, questo sistema penalizzerebbe la Sardegna, escludendola di fatto dalla rappresentanza europea. Per questo motivo, nel ricorso era stata sollevata anche la questione di legittimità costituzionale.
La difesa dei deputati eletti
Gli avvocati difensori dei deputati eletti – Antonino Gerbino, Emanuele Passanisi, Francesco Passanisi, Giovanni Immordino, Giuseppe Immordino, Fulvio Ingaglio La Vecchia, Provvidenza Tripoli, Massimiliano Mangano, Lucia Interlandi e Francesco Lo Re – hanno contestato le argomentazioni del ricorso. Secondo loro, Marcialis non avrebbe agito nell’interesse generale per il corretto svolgimento delle elezioni, ma solo per ottenere una pronuncia giurisdizionale limitata ai seggi contestati, senza mettere in discussione la validità dell’intera tornata elettorale.
La decisione del Tar
I giudici amministrativi hanno ritenuto il ricorso infondato, affermando che non esiste alcuna norma che imponga un meccanismo speciale per garantire la rappresentanza della Sardegna. “Un meccanismo sperimentale di espressione del voto che equilibri la rappresentanza del territorio sardo non trova riscontro alcuno nella normativa indicata quale punto di riferimento costituzionalmente obbligato”, si legge nella sentenza. FOTO SITO PARLAMENTO EUROPEO