Attualità

Palermo, ritirato Ddl sugli enti locali

Il testo va in commissione Affari Generali

di Leuccio Emmolo -

Nulla di fatto ieri all’assemblea regionale siciliana per il Ddl sugli enti locali. Il testo è stato ritirato e rinviato in Commissione Affari Generali. La richiesta di rinvio, arrivata dal capogruppo di Forza Italia, Stefano Pellegrino, è stata dettata dalla necessità di avere ulteriori approfondimenti. Trattandosi di un disegno di legge che incide sulla vita dei Comuni, ha spiegato Pellegrino, è essenziale che le norme siano il più possibile condivise dall’intero Parlamento regionale, coinvolgendo sia la maggioranza che l’opposizione. Ha inoltre affermato che il Ddl non dovrebbe avere una connotazione politica, ma puntare a un consenso più ampio. Il disegno di legge, già oggetto di oltre 400 emendamenti, sarà quindi nuovamente esaminato in commissione, con l’obiettivo di formulare un testo che possa ottenere l’approvazione trasversale delle forze politiche.

Di parere diverso Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico, ha criticato duramente l’intervento di Pellegrino, definendo il rinvio un segno del fallimento della maggioranza: “Si tratta di un Ddl che si occupava delle esigenze dei territori. La maggioranza è confusa e fallimentare, non riesce a trovare una sintesi e finisce per litigare. Il rinvio in commissione è un chiaro segno della debolezza del Governo regionale, incapace di affrontare i reali problemi dei Comuni, come la carenza di personale”.

Anche Ismaele La Vardera, ha manifestato disappunto accusando la Maggioranza accusata di non avere il coraggio di portare avanti la riforma degli Enti Locali: “Dovevamo realizzare una riforma epocale e ci ritroviamo di fronte all’ennesimo nulla di fatto. Questa maggioranza è in lotta con se stessa e non ha la forza di affrontare l’opposizione”. Rivolgendosi a Pellegrino, La Vardera ha dichiarato: “Lei è un cantastorie, racconta favole. La verità è che avete tenuto in ostaggio il Parlamento per settimane, senza arrivare a nulla. Qui non siamo in tribunale, dove può fare le sue arringhe, qui si tratta di fatti politici e deve assumersi le sue responsabilità”. Il Movimento Cinque Stelle, per voce del capogruppo Antonio De Luca, ha criticato aspramente il rinvio: “Questo è l’emblema del fallimento del governo e della sua maggioranza sfilacciata, che pensa solo alle proprie convenienze elettorali invece di risolvere i problemi dei Comuni. Definire questa confusa raccolta di norme una ‘riforma’ è fuori luogo. Dentro c’è di tutto e il contrario di tutto, solo per accontentare vari deputati senza un vero filo conduttore”.   In attesa che il testo venga nuovamente esaminato e discusso in commissione, rimangono alti i decibel tra le forze politiche.