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Palermo, omicidio cameriere, c’è un fermo

Le indagini proseguono per far luce su eventuali complici dell'uomo e sul movente dell'omicidio.

di Pinella Rendo -

Ci sarebbe un fermo per l’omicidio di Badr Boudjemai, il cameriere algerino di 41 anni ucciso nella notte tra venerdì e sabato scorsi in via Roma, a Palermo. Si tratterebbe di un cittadino tunisino, anche lui cameriere in un locale vicino a quello in cui Badr lavorava nella centralissima via Emerico Amari. Ad incastrarlo ci sarebbero, infatti, le immagini delle telecamere di videosorveglianza che i militari hanno acquisito e passato al setaccio. Non sarebbe, invece, stata trovata l’arma usata per il delitto. Badr, che tutti conoscevano come Samir, lavorava come ‘buttadentro’ in un locale nella centralissima via Emerico Amari. La sua è stata una vera e propria esecuzione: nei pressi delle Poste centrali è stato raggiunto alle spalle da due colpi sparati con un revolver, un terzo colpo è stato esploso a distanza ravvicinata alla nuca. Incensurato e padre di due bimbi piccoli, al termine del proprio turno di lavoro si era incamminato a piedi in via Roma per raggiungere la propria abitazione nei pressi della stazione centrale.