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Palazzine IACP, sopralluoghi e attese logoranti
L'ordinanza di sgombero è ancora in vigore, ma si devono attendere almeno due/tre settimane prima di avere le risultanze dei sopralluoghi
Oggi e domani sono giorni di sopralluoghi alle palazzine dello IACP di Pozzallo; sono i tecnici incaricati dall’istituto autonomo case popolari ad effettuarli, fanno parte dello staff del professore Neri, ingegnere e docente universitario nominato dallo IACP per capire l’effettivo rischio crollo degli immobili. Nelle scorse settimane un controllo preliminare era stata già eseguito e, successivamente, c’era stato un incontro in prefettura per ribadire, comunque, che non era possibile fornire elementi concreti in poco tempo. Ci vogliono calcoli e tempo per dare una risposta univoca sulla stabilità dei lotti 12-13-14 di Piazzale Italia. Anche stamattina il commissario dello IACP, Paolo Santoro, contattato telefonicamente, ha preferito non sbilanciarsi. Ci vorranno ancora un paio di settimane per avere le risultanze di questi sopralluoghi; nel frattempo rimane in vigore l’ordinanza di sgombero emanata dal sindaco Roberto Ammatuna su input della Prefettura. I tempi che erano stati dettati per lasciare le case sono scaduti da parecchi giorni; dal Comune fanno sapere che ci vuole tempo per dare seguito a questa ordinanza. La sensazione è che il tempo sia quello che tutti gli enti coinvolti in questa vicenda si stanno prendendo in attesa di sapere se realmente le palazzine sono a rischio crollo; se, come detto in numerose occasioni pubbliche, invece la questione sia invece sfuggita di mano a chi la doveva gestire. Adesso i muri, solidissimi, questi sì, che si stanno alzando sono quelli relativi al dialogo fra chi è preposto a risolvere questa situazione. Da Palazzo La Pira fanno sapere di non sapere nulla relativamente a questi sopralluoghi, nessuno li ha informati. Allo IACP dicono di non sapere nulla relativamente all’ordinanza di sgombero, se attiva o meno, se si stanno ancora cercando soluzioni alternative a chi non sa se e quando lascerà la propria casa. In mezzo ci sta proprio chi nelle palazzine di Piazzale Italia ci abita da una vita; riunione dopo riunione, consiglio dopo consiglio, sopralluogo dopo sopralluogo vivono con una spada di Damocle che pende sulla loro testa. Appesantita dalla mancanza di dialogo e di confronto; solo attese e nessuna risposta