Catania

Omicidio Paternò, scene riprese dalle telecamere VIDEO

di Sergio Randazzo -

La svolta nelle indagini sull’omicidio di Mohamed Mouma, il 26enne marocchino avvenuto a Paternò il 4 febbraio, è giunta grazie alle riprese del sistema di videosorveglianza di un’area di servizio. Le immagini mostrano chiaramente un uomo che colpisce la vittima con due fendenti. L’individuo in questione è stato identificato come Issam Lahmidi, un connazionale di 36 anni.

Issam Lahmidi è stato fermato a Milano mentre tentava di fuggire in Francia. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari (gip), il quale ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli atti dell’inchiesta saranno trasferiti a Catania per competenza.

L’indagine è stata condotta dai Carabinieri della compagnia di Paternò, coordinati dal procuratore aggiunto di Catania Fabio Scavone e dal sostituto Magda Guarnaccia, con il supporto della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo del comando provinciale dell’Arma.

Le indagini si sono concentrate sulle frequentazioni della vittima, coinvolgendo il mondo della raccolta degli agrumi nell’insediamento chiamato “Ciappe Bianche”, una tendopoli che ospita circa 300 migranti impiegati nella raccolta. Inoltre, sono stati esaminati i legami con la comunità romena della zona. L’arresto di Issam Lahmidi è avvenuto mentre si trovava al binario 20 di una stazione ferroviaria, pronto a prendere un treno per Ventimiglia con l’intento di lasciare l’Italia e recarsi in Francia. L’indagato avrebbe cercato di nascondersi tra la folla alla vista dei Carabinieri ma ha ammesso la propria identità una volta bloccato. Al momento, il movente sembra essere un debito che l’indagato aveva nei confronti della vittima, presumibilmente legato a questioni di lavoro.

L’arresto di Issam Lahmidi è avvenuto mentre si trovava al binario 20 di una stazione ferroviaria, pronto a prendere un treno per Ventimiglia con l’intento di lasciare l’Italia e recarsi in Francia. L’indagato avrebbe cercato di nascondersi tra la folla alla vista dei Carabinieri ma ha ammesso la propria identità una volta bloccato. Al momento, il movente sembra essere un debito che l’indagato aveva nei confronti della vittima, presumibilmente legato a questioni di lavoro.