Ragusa

Omicidio nella notte a Vittoria, ucciso Angelo Ventura

È morto all'ospedale Guzzardi di Vittoria l'uomo rimasto ferito nella notte. La vittima è il 39enne Angelo Ventura, parente di esponenti di spicco della criminalità locale. Gli inquirenti indagano a tutto tondo su questo grave fatto di sangue che appesantisce, ancora di più, il clima in città. Durissimo il sindaco Francesco Aiello: il cognome della vittima, oltre alla dinamica dell'agguato, farebbero ipotizzare che l'omicidio possa rientrare nell’alveo dei cosiddetti delitti di mafia.

di Chiara Scucces -

Aveva un cognome che pesa la vittima dell’omicidio avvenuto questa notte a Vittoria: Ventura. Il nome di battesimo era Angelo, aveva 39 anni, imparentato con esponenti di spicco della criminalità vittoriese, omonimo di altre persone gravate da pesanti fatti di cronaca. Cugino omonimo di Angelo Checco Ventura e di Angelo Elvis Ventura, figli rispettivamente di Titta e  Filippo,  considerati a capo dell’omonima famiglia mafiosa vittoriese, entrambi con condanne per associazione mafiosa.

Ventura è morto in mattinata all’ospedale Guzzardi di Vittoria dove era stata portato poco prima di mezzanotte, a quanto si è appreso era stato forse caricato nel bagagliaio di un’auto di grossa cilindrata. Delle persone, forse due, lo hanno preso e trasportato all’interno della sala d’attesa del pronto soccorso, poi sono andati via. L’allarme è arrivato alle forze dell’ordine proprio dai sanitari del Guzzardi. È probabile che chi ha sparato con un fucile da caccia non lo volesse uccidere, ma ‘gambizzarlo’, ma ha colpito l’arteria femorale della coscia destra. Qualcuno ipotizza non fosse lui l’obiettivo di chi ha sparato; fatto sta che l’uomo è stato sottoposto nella notte ad intervento di chirurgia vascolare, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate. È morto nel reparto di Rianimazione. Sull’omicidio indagano polizia e carabinieri ora alla ricerca delle persone che lo hanno soccorso e portato in ospedale. Già nella notte sono state visionate le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Questa mattina l’ingresso del pronto soccorso del Guzzardi era presidiato dalle forze dell’ordine, fisicamente da uomini e da auto della polizia, carabinieri e guardia di finanza  

È stato il cognome della vittima, oltre alla dinamica dell’agguato a far ipotizzare che quello che è diventato omicidio possa rientrare nell’alveo dei cosiddetti delitti di mafia.

Vittoria continua ad attraversare un momento di forte criticità sul versante ordine e sicurezza; i ripetuti episodi criminosi, turbano profondamente la comunità. Per giorno sette febbraio l’amministrazione ha organizzato un grande corteo proprio per la situazione che si sta vivendo in città, ancora prima che accadesse il fatto di sangue di stanotte che aggrava, se confermato l’ambito nel quale si è consumato, il senso di forte preoccupazione già pesante