Cronaca

Omicidio Giarratana, Barresi “Ero oppresso da tempo”

L'omicida ha detto di aver agito senza una motivazione precisa

di Redazione -

Si è svolta questa mattina, nel carcere di Ragusa, l’udienza di convalida del fermo di Mario Barresi, 65 anni, accusato di aver ucciso, sabato scorso, la cognata Rosalba Dell’Albani con una coltellata alla gola mentre dormiva nel letto accanto a quello dell’anziana madre invalida. Barresi ha detto di sentirsi da tempo oppresso, di aver agito senza una motivazione precisa, di essersi alzato dal letto, di essersi vestito, di aver preso un coltello dalla cucina e di essere sceso senza una meta. Al piano terra, è entrato nell’appartamento della suocera e ha colpito Rosalba, senza un motivo. Ha raccontato di volere bene a Rosalba, che per lui era come una sorella. Incalzato dalle domande del gup Ivano Infarinato Barresi ha riferito di sentirsi da tempo depresso, di essere convinto che qualcuno lo perseguitasse e lo pedinasse, di avere visto ripetutamente delle auto sconosciute, di grossa cilindrata, nei pressi della sua abitazione. Ha detto anche di essere preoccupato ed angosciato a causa delle sue condizioni economiche. Il sostituto procuratore Emanuele Ferdinando Vadalà ha chiesto la convalida del fermo. Il difensore, l’avvocato Sergio Crisanti, ha chiesto in via preliminare una perizia psichiatrica poiché, ad oggi, non c’è mai stata alcuna diagnosi circa le possibili turbe psichiche di Barresi. Solo in una fase successiva, si potrà decidere se le condizioni dell’uomo sono compatibili con la detenzione in carcere, o se l’uomo dovrà essere ammesso ai domiciliari presso una struttura protetta o se dovrà essere assegnato ad altra struttura per la detenzione, come le Rems. Il Gup si è riservato di decidere.