Cronaca
Omicidio Celesia, l’indagato resta in carcere
Il minorenne ha ammesso di aver fatto fuoco sostenendo di aver sparato perché temeva che la vittima aggredisse, come già aveva fatto, il fratello
Resta in carcere il 23enne accusato di detenzione della pistola che, il 21 dicembre, ha ucciso Rosolino Celesia, il ragazzo assassinato nel bagno di una discoteca a Palermo. Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dal suo avvocato, la legale Vanila Amoroso. Di omicidio è invece accusato il fratello minorenne del 23enne, anche lui detenuto. L’omicidio, che ha destato molto scalpore in città e ha portato al sequestro del locale già teatro di scontri tra bande, saremmo maturato al culmine di una lite tra la vittima e i due fratelli. Il minorenne ha ammesso di aver fatto fuoco sostenendo di aver sparato perché temeva che la vittima aggredisse, come già aveva fatto, il fratello. L’arma non è mai stata trovata.