Palermo

Nomine Sanità, the day after …

Delusi e polemiche

di Emiliano Di Rosa -

Alla fine con le nomine al fotofinish fatte dall’Asp di Agrigento ieri si è completato il puzzle degli incarichi a tutti i direttori sanitari e amministrativi di Asp e aziende ospedaliere in Sicilia. Molti giornalisti e osservatori politici concordano come le lunghe trattative e le conclusioni finali abbiano lasciato strascichi polemici nel centrodestra e un numero consistente di delusi tra i big di partito e i parlamentari regionali di maggioranza. Come a dire che a Palazzo d’Orleans Renato Schifani avrà il suo bel da fare, in futuro, per rabbonire gli alleati più indispettiti e assicurare coesione in giunta e a Sala d’Ercole. Il governatore non ignora il diffuso malessere ma si limita a dichiarare: “non mi sono immischiato nella scelta dei direttori sanitari e amministrativi, sono competenze che spettano ai manager”. Da Palermo a Catania, da Agrigento a Ragusa e passando per tutte le ASP e Aziende Ospedaliere l’elenco di chi ha rimpianti e rammarichi è lungo. A leggere le cronache qua e là i nomi più di spicco sono quelli di Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività Produttive e campione di preferenze alle ultime europee; di Totò Cuffaro, leader della DC e che ha avuto poca voce in capitolo nella “sua” Agrigento; di Raffale Lombardo, leader dell’MpA e che ha avuto poca voce in capitolo nella “sua” Catania. Trattandosi del politico in questo momento più votato in Sicilia e di due ex presidenti della Regione se fosse confermato, al di là delle dichiarazioni ufficiali, il loro malcontento, non è da escludersi che l’aver dovuto ingoiare qualche rospo nella nomina dei dirigenti della sanità non comporti il voler restituire rospo, rana e girini in qualche altro contesto della politica regionale.