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Natale amaro per i lavoratori Irmes

Non ricevono stipendio da almeno tre mesi e rischiano un Natale senza serenità. Sono i lavoratori dell’Irmes, azienda dell’indotto Eni

di finmedia -

Un Natale a luci spente, carico di preoccupazioni. È quello che si prospetta per i circa sessanta lavoratori dell’Irmes, azienda elettrostrumentale che opera nell’indotto della bioraffineria Eni. Da mesi ormai non ricevono gli stipendi. Per alcuni, mancano anche il saldo di settembre e il TFR. Stamattina, per l’ennesima volta, si sono fermati e hanno organizzato un sit-in ai tornelli del sito di Contrada Piana del Signore.

La società, attualmente commissariata e in procedura di concordato, attende il via libera del giudice per sbloccare i pagamenti arretrati. Una situazione che allunga i tempi e aumenta la tensione. Le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm seguono la vicenda, ma i lavoratori chiedono risposte immediate e certe. Intanto, nei giorni scorsi, un gruppo di operai ha manifestato anche davanti al Palazzo di Giustizia e ha incontrato il sindaco Terenziano Di Stefano, cercando supporto istituzionale per far fronte a una situazione che colpisce soprattutto famiglie monoreddito.

Nonostante tutto, i cantieri nel sito Eni continuano, grazie al senso di responsabilità dei dipendenti. Le attività sono state confermate sulla base dei contratti formalizzati con Irmes, ma lo sblocco dei pagamenti è una condizione essenziale per dare certezza al futuro.

Intanto, c’è chi spera che le acquisizioni di quote della società da parte di altre aziende locali possano rappresentare una svolta. Ma per ora, ciò che manca è una risposta concreta. Natale si avvicina, ma per i dipendenti Irmes, la speranza sembra lontana.