Palermo
Nasce il movimento ‘Controcorrente’: La Vardera lancia la sfida politica
Tra gli intervenuti alla presentazione, Giuseppe Piraino, imprenditore che ha denunciato due volte il pizzo
Dall’imprenditore antimafia Giuseppe Piraino alla pluricampionessa di kickboxing Elena Pantaleo, passando per Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone – la donna uccisa da Cosa nostra per aver rinnegato il padre boss – fino all’ex deputato agrigentino Michele Sodano. Sono alcuni dei volti che hanno scelto di accompagnare il deputato all’Ars Ismaele La Vardera nella sua nuova avventura politica: il movimento “Controcorrente – Lottare x Restare”, presentato oggi a Palermo.
“La Sicilia merita di più”
“La nostra terra merita di più – ha dichiarato La Vardera –. Non siamo il Sud dimenticato d’Europa, siamo il cuore pulsante del Mediterraneo e non ci fermeremo finché non conquisteremo la dignità che ci spetta”. Non sono mancate le critiche al governo regionale: “Ha svenduto la Sicilia a Roma, ha piegato la nostra sanità alle logiche di partito e continua a nascondersi dietro il voto segreto. Noi non ci piegheremo. Mai con loro. Mai con chi ha tradito e svenduto la nostra Isola”.
Volti e storie di chi sta con ‘Controcorrente’
Tra gli intervenuti alla presentazione, che si è tenuta al San Lorenzo Mercato di Palermo, c’è stato Giuseppe Piraino, imprenditore che ha denunciato due volte il pizzo: “Giuseppe rappresenta quella Sicilia che crea lavoro senza scendere a compromessi” ha detto La Vardera.
Sul palco anche Elena Pantaleo, pluricampionessa di kickboxing: “Elena è l’esempio di una Sicilia che lotta, che non si arrende, che combatte con passione ogni sfida”. Ad aprire gli interventi è stato Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone: “Alessio è la memoria e il coraggio, un faro che ci ricorda che la lotta alla mafia è un dovere quotidiano”, ha sottolineato il deputato.
Il programma e i “Fari” di Controcorrente
La Vardera ha accennato ai punti programmatici del movimento, disponibili sul sito www.siciliacontrocorrente.it. Il programma sarà costruito con il contributo di tutti e si fonda su dieci “Fari”, simbolo delle idee guida del progetto politico. “Non vogliamo sedi di partito – ha concluso La Vardera –. Vogliamo fari nei territori, punti di luce che indichino la strada”.