Caltanissetta
Morte Loris, aperto secondo fascicolo. Indagano due procure
La morte di Loris Rodoti, il bambino di 9 anni di Gela investito da un’auto mentre andava all’allenamento, è ora al centro di due inchieste. Dopo Palermo, anche la Procura di Gela ha aperto un fascicolo per chiarire cosa sia successo nelle settimane tra l’incidente e il decesso
La Procura di Gela ha aperto un’inchiesta sulla morte di Loris Rodoti, il bambino di 9 anni investito a fine gennaio mentre si recava in bicicletta all’allenamento di calcio. Un’indagine che si affianca a quella già avviata dalla Procura di Palermo dopo il decesso del piccolo nell’ospedale del capoluogo. “Ci stiamo coordinando”, ha dichiarato il procuratore capo di Gela, Salvatore Vella.
La vicenda presenta ancora troppi interrogativi. Dopo l’incidente nel quartiere Settefarine, Loris era stato ricoverato d’urgenza prima a Gela, poi trasferito a Catania. Le sue condizioni sembravano migliorare al punto da consentire le dimissioni, ma nelle settimane successive il bambino ha continuato a manifestare problemi respiratori. Il 5 marzo, la situazione è precipitata: un nuovo ricovero, questa volta a Palermo, e il tragico epilogo pochi giorni dopo.
L’apertura del secondo fascicolo punta a chiarire se vi siano stati errori nel percorso di cure: Loris poteva essere salvato? C’è stata una sottovalutazione della gravità del suo quadro clinico? Gli inquirenti hanno disposto l’autopsia per verificare se un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare il decesso.
Intanto, la comunità di Gela si stringe intorno alla famiglia, già segnata da un’altra tragedia: nel 2014 lo zio di Loris, Salvo Scerra, era morto in un incidente stradale a soli 17 anni. Domenica, in segno di lutto, gli ultrà del Gela Calcio hanno osservato il silenzio sugli spalti. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
Ora la magistratura indaga su più fronti. Due procure, un solo obiettivo: capire se la morte di Loris fosse evitabile.