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Monisteri bis, attacchi dalle “opposizioni”
Ancora scossoni a Palazzo San Domenico, causati questa volta dalla nomina dei nuovi assessori presentati ieri. I 12 consiglieri che rappresentano una delle due maggioranze della sindaca scrivono un duro comunicato sulle scelte di Maria Monisteri e annunciano battaglia in consiglio; paradossalmente meno dure le reazione dell'opposizione.
Il giorno dopo la presentazione e il giuramento dei nuovi (si fa per dire) assessori della giunta Monisteri, a Modica insorge una delle due maggioranza, quella rappresentata dai 12 consiglieri che non hanno votato per il dissesto, determinando, di fatto, un cambio negli equilibri politici di Palazzo San Domenico. In un comunicato stampa a firma dei 12, si legge che la nuova Giunta è il suggello al tradimento del programma elettorale: prima con l’azzeramento e ora con la nomina della nuova squadra assessoriale -scrivono i 12- è stato virtualmente stracciato quel programma condiviso da tutti noi che comunque continueremo a svolgere nell’espletamento del mandato affidatoci dagli elettori cercando in tutti i modi di far rispettare la promessa fatta alla Città due anni or sono. Ogni cosa che arriverà in Consiglio dovrà rispettare il programma, viceversa faremo di tutto per riportarlo sui giusti binari”. Insomma, una sorta di aut aut causato dall’aver fatto fuori dalla giunta Giorgio Belluardo (la persona con più esperienza amministrativa di tutta la compagine, trattato in maniera ignobile dopo tutto il lavoro svolto negli ultimi 12 anni); Delia Vindigni, tra le più votate in assoluto; Chiara Facello. Tutt’e tre, scrivono ancora i 12 consiglieri, hanno dovuto nuotare spesso e volentieri controcorrente, dovendo guardarsi dal “fuoco amico”. E accusano la sindaca di avere manie di protagonismo condite da una buona dose di vittimismo; al momento i 12 si limitano a comunicare il loro disappunto con un comunicato, ma promettono di ribadire in Consiglio la loro posizione e di farlo pubblicamente con una conferenza stampa appositamente organizzata.
Ribadiscono, però, che alcune nomine non li sorprendono affatto: “d’altronde si conoscevano già da tempo le nuove strade politiche battute dal Sindaco, leggiamo testualmente. Su questo dato c’è poco da aggiungere se non che vengono confermate le voci che circolavano da tempo in Città.” E poi una serie di domande dirette: perchè nessun assessore al bilancio? Tra le tante qualità della sindaca, non risulta ai 12 esserci quella di tecnico dei numeri, per cui si può immaginare che l’Assessore al bilancio sia una figura fantasma che agisca nelle tenebre come un ghost writer? Possiamo azzardare -scrivono ancora- che sia la stessa dirigente che ha scelto la via del dissesto? Oppure è nei programmi del Sindaco nominare un nuovo Assessore al bilancio da qui a breve? La settima casella lasciata libera sarà sua? E siamo sicuri che alla fine non sia la stessa dirigente che probabilmente non vedrà rinnovato il suo incarico proprio a causa del dissesto? Sono tutte domande che porteremo in Consiglio”. E una chiosa che ha il sapore di una sfida e la conferma che la maggioranza non esiste più: “ad oggi non ha più senso neanche lo slogan Prendiamoci Cura perché appartenente ad un progetto defunto su cui è stata messa una pietra sopra.”
E se per i 12 la nuova giunta è riconosciuta estranea, troppo familiare invece è per il segretario del PD, Salvatore Poidomani che la definisce “gattopardesca”: il “cambiare tutto perché nulla cambi”. La sindaca, scrive Poidomani, ha scelto di non scegliere, di galleggiare e di aspettare. Aveva promesso alla città un cambiamento di rotta, e invece tre assessori di quelli confermati sono di strettissima provenienza abbatiana, uno ritorna a fare il vice – sindaco, come ai bei tempi. Su una cosa PD e la maggioranza dei 12 sono d’accordo: sulla delega al bilancio non assegnata. Ma Poidomani la definisce una scelta strategica, da spendere forse più in là, quando Abbate deciderà di varcare nuovamente il cancello spalancato di Palazzo san Domenico.
Insomma la sindaca, in qualunque modo faccia, è accusata di farlo in maniera sbagliata.