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Modica, è morto Orazio Tona

Stamattina è morto Orazio Tona, modicano affetto da più di 20 anni dalla SLA, simbolo di battaglie per far conoscere questa malattia quando non si sapeva nulla, esempio di attaccamento alla vita e di amore per l'esistenza.

di Chiara Scucces -

E’ morto Orazio Tona; a 68 anni se ne va uno dei simboli di attaccamento e amore per la vita della comunità di Modica, un grande esempio per quanti vivono la malattia, per quanti capiscono quanto sia importante ogni attimo di vita vissuta. Orazio Tona aveva 46 anni quando ha avuto la diagnosi di una malattia che, adesso, solo a sentirne il nome fa paura ma che 24 anni fa, oltre a fare paura,  era sconosciuta: la SLA, sclerosi laterale amiotrofica. Orazio faceva il muratore, era sposato, era papà di Giovanna, Giovanni e Antonio, che all’epoca avevano 17, 14 e 4 anni. Una vita semplice, un uomo buono, un padre presente, con tanti progetti e il sogno di vedere crescere e felici i suoi figli, come del resto qualsiasi altro papà. Poi la terribile diagnosi; la malattia ha portato Orazio nel giro di pochissimi anni alla completa paralisi di ogni singolo muscolo del suo corpo, fino alla compromissione dell’apparato respiratorio, della deglutizione e della fonetica. Ma la voglia di vivere di Orazio è sempre stata più forte di ogni difficoltà che nel corso della sua malattia ha dovuto affrontare; Orazio ha sempre scelto la vita, ha sempre scelto di stare accanto alla sua famiglia e le sue battaglie per far valere i suoi diritti di malato sono state combattute in nome di tutti quelli che non avevano la forza, la possibilità, a volte la voglia di farlo. Due momenti su tutti vogliamo ricordarvi: l’ottenimento dell’imbracatura steccata, indispensabile per la sua stazza di 1.85 m e finita al Ministero della Salute e l’ottenimento dell’assistenza infermieristica finito in prefettura e poi negli uffici della presidenza della Repubblica. Finalmente anche anche a Modica, in tutta la Provincia di Ragusa, si parla di sla, si inizia a conoscere la sla, e quando viene menzionata si identifica in Orazio, nella sua famiglia, nelle sue battaglie e nell’associazione Movimento difesa del cittadino, e Aisla. Da oggi Orazio non c’è più, ma rimane il suo esempio, la sua lezione, l’eredità più grande lasciata ai suoi figli, a sua moglie che è stata la roccia della famiglia Tona, a quanti, andandolo a trovare a casa o visitando il suo profilo fb, cercavano forza e conforto. L’eredità di non  arrendersi mai, di lottare sempre per quello in cui si crede, di essere persone migliori , apprezzare le piccole cose…