Messina

L’uomo del Ponte che ha detto no …

Torniamo sulla vicenda dell'ormai ex direttore generale del CAS, Franco Calogero Fazio, sospeso dalla Regione per le sue esternazioni contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina

di Emiliano Di Rosa -

Se nella storica pubblicità degli anni ’80 l’uomo del Monte diceva sì e gli affari andavano bene, in questi giorni (lo diciamo con ironia) l’uomo del Ponte che ha detto no è stato sospeso con avvio di procedimento di revoca dell’incarico. La questione politica è chiara: tanto l’assessore regionale alle infrastrutture, Alessandro Aricò, quanto lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani, sono assolutamente d’accordo per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Franco Calogero Fazio era direttore generale del CAS, il Consorzio Autostrade Siciliane, che dipende direttamente dalla Regione e le considerazioni dure e negative sull’infrastruttura hanno palesemente contraddetto la linea politica dei suoi “datori di lavoro”, chiamiamoli così, con virgolette. Dunque la sospensione, per logica politica, ci sta. L’altro punto è nel merito perché la questione sollevata dal dottore Fazio è questa: “in Sicilia ci sono gallerie e viadotti non a norma, una rete autostradale complessivamente fatiscente, disagi enormi in vista per l’utenza messinese con la costruzione del Ponte”. Sono tutte parole sue avvisando il Consiglio comunale di Messina che “i lavori per il Ponte porteranno un traffico di mezzi pesanti che andrà a ingolfare completamente la viabilità, una follia allo stato puro che mette a repentaglio la sicurezza degli utenti”. La lettera di sospensione a Fazio porta la data del 31 gennaio, è firmata dal presidente del Cas, Filippo Nasca. Fazio in verità più che l’uomo del Ponte che ha detto no è l’uomo del CAS che ha detto no ai lavori con la condizione attuale delle autostrade siciliane!