Cronaca
L’ultimo super latitante della mafia siciliana
Giovanni Motisi detto "u pacchiuni"
L’intelligenza artificiale del presente e del futuro potrebbe essere decisiva per catturare l’ultimo boss del passato ancora a piede libero. Si chiama “tecnica dell’Age Progression” (invecchiamento digitale) quella grazie alla quale la polizia ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa nostra, ricercato dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, il super boss di Castelvetrano morto l’anno scorso, Motisi è diventato l’ultima primula rossa della mafia siciliana. Soprannominato “u pacchiuni”, cioè il grasso, oggi ha 65 anni ed è ricercato dal 1998. Deve scontare due ergastoli: per la strage che costò la vita al vice questore Ninni Cassarà e all’agente Roberto Antiochia (uccisi il 6 agosto 1985) e per l’omicidio di Antonino Puccio, nel 1989 uno dei protagonisti del complotto contro Totò Riina. Motisi era proprio uno dei killer di fiducia di Totò Riina. Oggi 20 aprile 2024 proprio di Riina detto “u curtu” e “la belva” e di Provenzano soprannominato “Binnu u tratturi” resta solo un vago ricordo; più di recente ma sempre appartenente al passato c’è il ricordo di Matteo Messina Denaro “u siccu” e “Diabolik” mentre in liberta e in cima alla lista dei latitanti di mafia resta “u pacchiuni” Giovanni Motisi il cui volto il programma di invecchiamento digitale della Polizia di Stato ha ricostruito così!