Attualità
L’incuria dell’ente e l’amore dei volontari
Volontati Rifugio di Giulia: "Ci indebitiamo per curare i cani, manca persino il veterinario"
Un rifugio comunale in un paese civile può essere lasciato alle attenzioni dei volontari che arrivano a far ricorso alle spese proprie per curare i cani quando il buon cuore dei cittadini non basta? Succede a Modica: 3 volontari fissi coadiuvati da altri 5 che gratuitamente mandano avanti il Rifugio di Giulia in contrada Aguglie che ospita circa 100 cani. L’assenza delle istituzioni e di operatori comunali nella struttura pesa notevolmente. Manca persino il veterinario. Ciò che non manca mai invece è il cibo.
A ciò si deve sommare l’assenza di politiche di adozione e di pratiche di sterilizzazioni e di reimmissione. Il risultato, 700 cani circa tra il rifugio di Modica e il canile dell’ennese con cui Modica ha la convenzione e cifre annuali stratosferiche, le stesse che potrebbero essere usate per combattere il randagismo e dare una possibilità agli animali di trovare una casa diversa dal box che vedete, sottoposto raramente a manutenzione. Quello che non manca a questi cani è l’amore dei volontari. E dal rifugio partono appelli per accogliere in inverno i cani anziani. Questa struttura dovrebbe essere punto di riferimento del distretto; attualmente ospita solo cani di Modica. Ultima ma non meno importante considerazione: serve una mappatura del territorio che garantisca la sicurezza ed eviti aggressioni o sinistri stradali a causa di randagi.