Attualità

L’Etna porta disagi e malumori negli iblei

"Serve un piano alternativo che inglobi pienamente il Pio La Torre di Comiso

di valentina di rosa -

Il Comitato Difesa Sviluppo dell’Aeroporti degli iblei interviene in queste ore sottolineando che i disagi portati dall’attività vulcanica dell’Etna all’aeroporto di Catania e l’emissione della cenere dimostrano l’inadeguatezza totale dell’attuale gestione degli aeroporti in capo alla Sac. L’attacco è duplice: da un lato per non aver permesso ancora tutt’oggi all’aeroporto di Comiso di contribuire sfruttando appieno il suo potenziale a favore del Fontanarossa e dall’altro per una gestione in emergenza. Per il comitato invece il territorio deve farsi trovare pronto nel gestire le “fumate” del vulcano che sono ordinarie.

“Chi pensa – scrive il Comitato in una nota – ai disagi dei passeggeri turisti, cittadini e persone che viaggiano per cure necessarie? Chi ripaga i danni economici causati alle attività commerciali coinvolte nella gestione dell’aeroporto: taxi ed Ncc, alberghi, strutture ricettive e guide.”

Da giorni si registrano innumerevoli disagi che oggi sembrano essere terminati con il ripristino dei voli al Fontanarossa. I commenti sui social mostrano una forte sofferenza per un territorio che attende la salvaguardia del Pio La Torre.

“Ecco che – come a sentire il disagio di un intero territorio – ci pensa l’Etna a protestare per far emergere la fragilità di un sistema aeroportuale che soffre la mancanza di un piano alternativo. La posizione dell’Aeroporto di Catania da sempre è una posizione geografica molto vulnerabile e Comiso se fosse messa davvero a organico dalla SAC e sempre operativo potrebbe essere

l’aeroporto che dà il suo grande contributo”. Il comitato chiede risposte urgenti e risolutive.