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La riforma delle province discussa all’ARS
E' cominciato il dibattito parlamentare
E’ cominciata oggi pomeriggio a Sala d’Ercole la discussione generale sul disegno di legge per la reintroduzione delle Province siciliane. La maggioranza è ottimista tanto da immaginare il voto finale già entro la prossima settimana. Nel mezzo però c’è una valigia piena di emendamenti, ben 600, in gran parte abrogativi e a firma di parlamentari di opposizione. Il Presidente della Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, è comunque ottimista e conta di far procedere speditamente il testo in aula. Di recente ha dichiarato che questa riforma è in grado di ridare fiato al lavoro degli enti intermedi e alle comunità nel loro complesso. Le indiscrezioni che giungono da Roma indicano che dal governo nazionale c’è già il disco verde e nessuna intenzione di impugnare la legge dopo la sua eventuale approvazione a Palermo. Nell’ultima legge Finanziaria regionale è stato previsto uno stanziamento semestrale di 5 milioni per lo svolgimento delle elezioni, oltre 2 milioni di euro per le indennità, risorse che coprono soltanto sei mesi di attività prevedendo che le Province siciliane entrino in vigore già dal giugno 2024. Una sorta di cambiale in bianco. Per quanto la norma cosiddetta “salva ineleggibili” l’ultima riscrittura è stata presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, con l’intenzione di superare ogni ostacolo di illegittimità.