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La Finanziaria e le città a cui va meglio …

Novità e polemiche

di Emiliano Di Rosa -

La Finanziaria regionale 2025 è stata approvata entro fine anno e così come l’anno scorso si è evitato l’esercizio provvisorio. In sostanza all’Ars tira aria buona tra maggioranza e opposizione e tra i partiti tutti e il governo altrimenti non si spiegherebbe l’ostruzionismo parlamentare ai minimi termini. Merito, probabilmente, di una sorta di “Modus operandi” che in questa legislatura sta accontentando un po’ tutti i parlamentari, i partiti e i gruppi. In particolare i singoli onorevoli riescono sempre a portare a casa, letteralmente o quasi, contributi e finanziamenti. Ci spieghiamo meglio: quando si smuove il bilancio la regia del presidente Galvagno e l’ok di Palazzo d’Orleans fanno sì che per i collegi elettorali e per le città nel cuore di ogni singolo parlamentare si trovino sempre o quasi risorse e finanziamenti. In quest’ultima occasione, almeno a leggere i resoconti politici più attenti sui giornali, è andata di lusso ad esempio a Comiso, Modica, Licata, Acireale, Monreale, Rosolini e Gela. Il rovescio della medaglia è che cominciano anche a circolare voci critiche secondo cui queste modalità di finanziamento ad hoc (stile vecchia tabella H) potrebbero violare i principi generali di finanza pubblica (soprattutto i punti relativi alla congruità, all’imparzialità e alla neutralità). C’è anche chi annuncia esposti alla Corte dei Conti, staremo a vedere!