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La chiesa di Sant’Anna tornerà fruibile per i fedeli
Una bella notizia per i fedeli del quartiere Dente e della chiesa di Sant'Anna; nella mini finanziaria appena approvata, sono stati stanziati fondi per il suo restauro. La chiesa è chiusa da anni e i fedeli sono accolti nei saloni dell'oratorio, ormai troppo piccoli per la comunità del quartiere.
La chiesa di Sant’Anna a Modica riaprirà ai fedeli, sono stati infatti stanziati i fondi per i lavori di restauro grazie ad un apposito emendamento presentato dall’Onorevole Ignazio Abbate. La somma, 330 mila euro, servirà ad effettuare quei lavori resi necessari dal crollo degli intonaci che ne ha determinato la chiusura nel 2017. Oltre al crollo degli intonaci sono diverse le parti deteriorate che necessitano di un intervento di restauro come ha potuto appurare lo stesso rappresentante della DC in occasione di un sopralluogo effettuato: “Ho potuto constatare con i miei occhi – dichiara il parlamentare – sollecitato anche dal parroco don Crescenzio Mucia, che la chiesa risente degli anni di costruzione e della mancanza di qualsiasi tipo di lavoro conservativo, mai effettuato da quando è stata costruita negli anni 60. A causa di questa situazione i tantissimi fedeli che la frequentano abitualmente sono stati costretti ad “emigrare” nei vicini locali dell’oratorio. Spazi troppo stretti ad accogliere tante persone con tutti i disagi del
caso. Oggi siamo riusciti a trovare le somme necessarie che riporteranno il luogo di culto agli antichi splendori e permetteranno ai residenti del quartiere di poter tornare a riunirsi nel luogo più congeniale”, il commento finale di Abbate.
Fondi anche per l’organo del XIX secolo della Basilica di Santa Maria Maggiore; 200 mila euro serviranno per dare finalmente il via ai lavori di restauro
del maestoso strumento; Abbate nei mesi scorsi aveva avuto interlocuzioni sia con il parroco Don Gianni Donzello che con il presidente della Confraternita, Piero Rustico, che avevano espresso la necessità di intervenire su questo organo della seconda metà del 1800, parte integrante del patrimonio artistico e religioso del barocco del Val di Noto.