Attualità

La Chiesa accusa la politica e i piromani

Mons. Lorefice: “Non è stata emergenza, paghiamo decenni di scelte sbagliate e omissioni”

di piero messina per sicilia on demand -

Mentre Palermo prova a tornare lentamente alla normalità, la voce della Chiesa si alza forte e coraggiosa contro le possibili responsabilità della politica per gli incendi che hanno devastato Palermo e la Sicilia. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo ha lanciato un monito durissimo: “Non si tratta di un’emergenza. Quello che è accaduto in questi giorni è l’esito ultimo di decenni di decisioni, di scelte, di gesti, di omissioni. La responsabilità di questo disastro ricade certo su chi ha avuto in mano la cosa pubblica, sulla politica”.

Le parole di LOrefice sono l’eco della posizione di tutti i vescovi siciliani. “La Sicilia brucia non solo per il cambiamento climatico ma anche per le mani diaboliche di vandali senza cuore e coscienza”,  in quello che per la chiesa siciliana è stato  un annunciato e quasi atteso, inferno terrestre.

Oltre ai danni ai boschi, alle campagne ed alle abitazioni, anche il patrimonio della Chiesa ha subito danni irreparabili. Contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, nel rogo della Chiesa di Santa Maria del Gesù, nel quartiere Ciaculli di Palermo, le spoglie mummificate di San Benedetto il Moro, patrono di Palermo, sono state sì recuperate dal coraggioso intervento dei prelati, ma totalmente distrutte e carbonizzate dal rogo che ha gravemente danneggiato l’edificio medicvale.

Infine, continuano i roghi a Bellolampo. Ci vorrà del tempo, forse qualche giorno ancora, per domare definitivamente i roghi della quarta vasca. Ma dall’Arpa fanno sapere che il rischio di contaminazione da diossina è rientrato.