Agrigento
Indagini su Cosa Nostra Agrigentina: ricostruiti gli organigrammi criminali VIDEO
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dalle indagini è il coinvolgimento degli associati detenuti
Dal dicembre 2021, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Agrigento, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), hanno avviato un’importante attività investigativa per ricostruire la struttura organizzativa e le attività delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento Villaseta.
I vertici delle famiglie mafiose
Secondo le accuse, a capo dei due clan si troverebbero:
- Fabrizio Messina, 49 anni, originario di Porto Empedocle;
- Pietro Capraro, 39 anni, di Agrigento.
Cosa Nostra: attiva e ben organizzata
Nonostante le numerose operazioni che negli anni hanno inferto duri colpi all’organizzazione mafiosa, le indagini hanno confermato che Cosa Nostra Agrigentina è tuttora operativa e gode di:
- Ampie risorse economiche;
- Un arsenale di armi significativo;
- Un sistema organizzato per mantenere il controllo nonostante gli arresti e le detenzioni.
Collegamenti tra carcere e mondo esterno
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dalle indagini è il coinvolgimento degli associati detenuti. Secondo quanto riportato dal comando provinciale dei Carabinieri di Agrigento, durante i periodi di reclusione, i membri di Cosa Nostra hanno continuato a:
- Utilizzare apparecchi telefonici per comunicare;
- Mantenere invariata la capacità di comando;
- Impartire ordini e direttive ai collaboratori liberi.
Instabilità degli equilibri mafiosi
Il contesto criminale in quest’area è segnato da una continua instabilità degli equilibri interni. La lotta per il controllo delle attività illecite ha reso ancora più pericolosa la situazione, con collegamenti documentati tra i detenuti affiliati e i gruppi criminali esterni. Le operazioni proseguono per smantellare completamente le strutture operative di queste famiglie mafiose e garantire il ripristino della legalità nel territorio.