Attualità
Incendi, Palermo brucia di rabbia e dice no agli incendi
Si chiedono risposte su responsabili e garanzie sulla prevenzione
Trenta anni fa la società civile, la Palermo dei lenzuoli bianchi si ribellava alla mafia delle stragi. Adesso Palermo torna di nuovo in piazza per dire no agli incendi, per dire no alla distruzione della natura. La fiaccolata che ieri ha attraversato il centro storico di Palermo non resterà un caso isolato. La gente vuole la verità.
Nel mirino anche la politica: “impossibile sostenere che gli incendi erano imprevedibili, adesso vediamo cosa succede col prossimo vento di scirocco”, dice un’attivista scesa in piazza a protestare. A una settimana dagli incendi che hanno distrutto il patrimonio boschivo della Sicilia, la fiaccolata simbolica, ha attraversato il centro storico della città da Piazza Pretoria, sede del comune, sino a Piazza del Parlamento, dove si trova l’Ass regionale siciliana.
La gente è “incazzata nera come nere sono le montagne ricoperte di cenere”, la gente brucia di rabbia per quello scempio che si osserva guardando ciò che resta delle montagne. La settimana scorsa la Sicilia è stata colpita da quasi 400 incendi scoppiati simultaneamente. E non esiste, se in non in qualche caso sporadico, l’autocombustione. Questa volta la gente vuole sapere vuole sapere di chi è la mano che ha appiccato i fuochi, vuole sapere perché i piani antincendio non hanno funzionato, vuole sapere cosa intenda fare adesso la politica, affinchè il disastro della settimana scorsa non capiti più. E infine vuole sapere che indirizzo prenderanno le indagini avvviate della magistratura Di sicuro è un danno enorme in termini ambnientali, economici e di immagine. Un danno parallelo allo sfregio alla natura che resterà nel tempo. Anche tanti turisti erano in piazza a manifestare. A chi sostiene che sia paradossale fare una fiaccolata per contestare gli incendi, gli organizzatori rispondono che non “è il fuoco a spaventare ma la mano che lo appicca, con la complicità negligente di istituzioni incapaci di prendersi cura del nostro territorio”