Economia
In Sicilia cresce il numero delle imprese più che al Nord
Un dato confornate per l'imprenditoria dell'Isola
La Sicilia si trova al quarto posto in Italia per numero di imprese (479.058, nel 2021 erano 478.967) dietro a Lombardia (945.555), Campania (611.627) e Lazio (609.483).
Il dato di unioncamere mostra un saldo positivo
Il dato di Unioncamere si riferisce al 2022, così come il rapporto nati/mortalità delle imprese siciliane che mostra un saldo positivo di 2.399 unità (20.200 iscrizioni contro 17.801 cessazioni) e un tasso di crescita del numero di imprese dello 0.50% rispetto al 2021, anche se sotto la media nazionale (0,79%), ma più alto del Veneto (0,43%), del Piemonte (0,25%) e del Friuli Venezia Giulia (0,29%). Nello specifico, in Sicilia l’andamento delle imprese per provincia e natura giuridica, nel 2022, vede l’aumento del 3,07% delle società di capitale, di poco sotto la media italiana (3,31%). Rispetto al dato nazionale, le società di capitale crescono oltre la media nazionale a Catania (3,42%), Agrigento (3,34%). E crescono oltre tre punti a Caltanissetta (3,22%), Trapani (3,20%) e Palermo (3%).
Altri dati, negativi, provincia per provincia
Numeri tutti negativi, invece, e in tutte le province siciliane per le società di persone, soprattutto Palermo (-1,18%), con una media siciliana di -0,62% contro la media italiana di -1,03%. Segno meno anche per le ditte individuali (-0,34% media siciliana e -0,07 media italiana). Rispetto al saldo nati/mortalità delle imprese per provincia siciliana, Palermo è la città con il saldo positivo più alto: 819 imprese (101.424 registrate, 4.491 iscrizioni e 3.672 cessazioni). Seguono Catania con un saldo positivo di 650 (106.891 registrate, 4.932 iscrizioni e 4.282 cessazioni); Messina 407 (63.875 registrate, 2.400 iscrizioni e 1.993 cessazioni). A Siracusa il saldo positivo è di 210, Ragusa 134, Trapani 125, Agrigento 91, Caltanissetta 0, Enna -37. “Preoccupano molto i dati le chiusure dei piccoli negozi commerciali – dice Nunzio Reina, responsabile area produzione di Confesercenti Sicilia – sarebbe opportuno aprire un tavolo di discussione con l’assessore regionale alle Attività produttive con l’obiettivo di trovare soluzioni per garantire i negozi di vicinato, che soffrono della concorrenza schiacciante delle compravendite online”.