Attualità
Il mistero delle ‘Ntuppatedde’ di Sant’Agata
Vestite con abiti bianchi, le 'Ntuppatedde di Catania animano la festa di Sant'Agata tra balli e tradizione. Una figura controversa che non gode dell'approvazione di tutti.
Una lunga scia bianca apre la folla di Sant’Agata: sono le ‘Ntuppatedde che, ogni anno dal 2013, scendono tra la gente, e tra musica e folclore catturano l’attenzione dei passanti. Ballano sulle note delle bande che accompagnano le candelore e, con la loro energia, coinvolgono grandi e piccini. Vestite con abiti bianchi da cerimonia, ribadiscono la presenza del femminile durante la festa di Sant’Agata.
La figura delle ‘Ntuppatedde risale al ‘500, ma l’ultima apparizione documentata risale all’800, quando furono fischiate e costrette a ritirarsi. Vennero reintrodotte nel 2013, vestite di bianco e con un garofano rosso in mano. In origine portavano vesti scure.
Nel Cinquecento, durante la festa della patrona, le ‘Ntuppatedde, erano donne sposate e nubili che si mescolavano alla folla dei devoti, celando la propria identità sotto veli e travestimenti. Così facendo, potevano muoversi liberamente tra la gente, sedurre, ricevere doni e sfuggire, per un giorno, al controllo di padri e mariti.
Lo stesso Giovanni Verga, nella sua novella “Coda del diavolo”, ne racconta le vicende.
I pareri sulla loro presenza sono ancora oggi divergenti. L’arcivescovo di Catania ha ribadito la sua contrarietà alla presenza delle ‘Ntuppatedde, che hanno risposto sottolineando l’importanza della loro apparizione il 3 febbraio: “Siamo devote alla Santa, alla donna e alla libertà”, sostengono.
Gli abiti, la leggerezza e la spontaneità con la quale animano i presenti rendono le ‘Ntuppatedde un elemento unico e suggestivo della festa, capace di trasmettere un messaggio di libertà, tradizione e identità femminile. Non rilasciano interviste, preferendo che siano i loro passi a raccontare la storia.
Quest’anno sono passate anche da San Berillo, un quartiere difficile di Catania per la presenza di alti livelli di prostituzione e occupazione degli immobili. Hanno attraversato il mercato dove i venditori gli hanno offerto frutta e bevande fresche. Oltre a essere un simbolo di libertà femminile, le ‘Ntuppatedde sembrano rappresentare anche un simbolo di uguaglianza.