Cronaca

Il boss è morto senza mai pentirsi

Matteo Messina Denaro è deceduto stanotte

di Emiliano Di Rosa -

È morto stanotte verso le 2 Matteo Messina Denaro, 61 anni, il boss mafioso arrestato lo scorso 16 gennaio dopo trent’anni di latitanza. Dopo l’autopsia il corpo verrà trasferito dall’obitorio dell’Ospedale de L’Aquila in Sicilia per essere tumulato a Castelvetrano. Fuori dall’obitorio giornalisti, telecamere e un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine. L’ultimo “Capo dei Capi” della vecchia “Cosa Nostra”, responsabile della stagione delle stragi è stato stroncato dal tumore al colon che già nel 2020 gli aveva fatto cambiare radicalmente la sua latitanza ormai trentennale, fino alla cattura nella clinica “La Maddalena” di Palermo dove andava a fare la chemioterapia. Matteo Messina Denaro è morto da mafioso irriducibile, senza mai un cenno di pentimento. Da venerdì sera gli erano state sospese l’alimentazione e le cure e gli veniva praticata solo la terapia del dolore. Prima che si aggravasse ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza, e le ha dato il suo cognome. Nei mesi scorsi era stato interrogato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido e sempre aveva detto che non avrebbe mai collaborato con la giustizia. Nessuna parola sulle stragi del 1992, Capaci e via D’Amelio, nessuna parola sull’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia, per il quale anzi ha sostenuto di non avere dato alcun ordine, nessuna parola sul gigantesco reticolato di collusioni e favoreggiamenti che ne hanno protetto la latitanza per trent’anni mentre continuava a gestire estorsioni, intimidazioni e altre azioni di mafia in Sicilia occidentale.