Salute

I medici siciliani fuggono dall’Italia e l’Asp di Caltanissetta recluta medici argentini

Una vicenda davvero paradossale

di Sergio Randazzo -

Per rimediare alla fuga di medici italiani, un anno fa l’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta ha stipulato una convenzione con l’università argentina di Rosario e ha indetto un concorso, al quale hanno partecipato 37 medici del paese sudamericano.

Medici reclutati dall’Asp di Caltanissetta

Dal primo aprile una delle vincitrici del concorso, la chirurga Laura Lator, 37 anni – un primariato in una clinica di Buenos Aires – comincerà a lavorare nell’ospedale di Mussomeli, paese di diecimila abitanti nella provincia nissena, dove si è trasferita lo scorso 4 febbraio con il marito di origini calabresi e i figli. Lo scrive Repubblica-Palermo. “Il sistema sanitario argentino è in crisi – spiega – i medici sono sottopagati”. Il marito della chirurga, professore di educazione fisica, ha già trovato lavoro come istruttore di padel. Il servizio di chirurgia generale dell’ospedale di Mussomeli, dove era rimasto soltanto il primario, adesso riprenderà la piena operatività. Il commissario dell’Asp, Alessandro Caltagirone, spiega che il 14 aprile saranno convocati altri 11 argentini vincitori del concorso e l’ospedale potrà riaprire tre reparti che erano stati costretti a chiudere per mancanza di medici. Presto arriverà anche un altro medico, Luciano Verrone, traumatologo del Boca Juniors, la squadra di calcio dove militò Diego Armando Maradona. Il rapporto tra l’Asp di Caltanissetta e i medici argentini è stato promosso da una giovane coppia che si è trasferita a Mussomeli acquistando una casa abbandonata alla simbolica cifra di un euro: Erica Moscatello, pronipote di Che Guevara, e il marito Javier Raviculè.


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