Cronaca

I dubbi dell’arancione

Scuole chiuse o aperte?

di Emiliano Di Rosa -

Non si vive di soli colori primari: rosso, blu e giallo. In natura, nella vita e nelle leggi ci stanno anche tanti altri colori e le loro sfumature. E così con l’allerta di colore giallo si va a scuola, con l’allerta di colore rosso le scuole restano chiuse, con l’allerta di colore arancione (colore secondario, sintesi appunto di rosso e giallo) sta ai sindaci assumersi la responsabilità di chiudere gli istituti scolastici oppure di far svolgere regolarmente le lezioni. Sabato scorso con la provincia di Ragusa (come tutta la Sicilia) in allerta arancione i primi cittadini di Vittoria, Modica, Santa Croce e Chiaramonte il venerdì pomeriggio e sera hanno prudentemente chiuso le scuole per il giorno dopo, gli altri sindaci hanno scelto di lasciarle aperte. Il dibattito pubblico (soprattutto sui social) ormai da anni è ampio, complesso, a volte prende strade sgradevoli e fioccano gli insulti. E così è stato anche in questo week end. Tutti vogliono avere ragione: genitori, studenti, insegnanti, politici, amministratori, opinionisti e tuttologi del web, esperti meteo improvvisati e i “filosofi di Facebook”, categoria, quest’ultima, in cui purtroppo entriamo prima o poi tutti con il vizio del presenzialismo e la presunzione di saperne sempre un po’ di più degli altri per meritarci like e cuoricini a bizzeffe.

In questo articolo scegliamo di citare due righe di un lungo post del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, quando scrive “la scuola è il luogo di lavoro dei ragazzi e se il disagio o la difficoltà nel raggiungere il luogo di lavoro diventa un pretesto per non andare, si fallisce uno degli obiettivi principali nel loro percorso educativo: senso del dovere, etica del lavoro, spirito di sacrificio”.  E infine due parole nostre che non sono una critica alla prudenza né un elogio al coraggio e nemmeno un’opinione ma una semplice constatazione dei fatti. Qualora in preallerta arancione ci si trovasse con le scuole aperte per decisione presa la sera prima dall’amministrazione comunale ma sul far del mattino venisse giù un nubifragio con situazioni obiettive di rischio basta semplicemente non andarci a scuola. Certo le famiglie devono organizzarsi e difficoltà e impegni non mancano ma almeno non siamo in guerra. Con il rosso e il giallo è più facile, con l’arancione potrebbe capitare di doversi adattare sul momento e cambiare programma repentinamente. Ma l’arancione esiste … un po’ come il grigio: la vita non è solo bianco o nero, né giallo o rosso. Vale per tutti: uomini e donne, adulti e ragazzi, lavoratori e studenti, giornalisti, politici e “filosofi di Facebook”!