Caltanissetta

H24 Store, criminalità e droga a Gela: cinque arresti

Un’indagine serrata, battezzata “H24 Store,” svela un inquietante intreccio di criminalità tra clan e trafficanti di droga. Tra i principali indagati, figure sospettate di rifornirsi di armi da guerra nel mercato nero, pronte a tutto pur di proteggersi da nemici interni. Le intercettazioni rivelano l’esistenza di una mitraglietta e mettono a nudo una realtà di violenza e pericolosi legami tra mafia e criminalità ordinaria.

di Redazione -

L’indagine ribattezza “H24 store” condotta dalla Procura di Gela e che ha fatto scattare le manette per cinque persone, arrestate questa mattina tra Gela e Brescia. è molto più ampia e si “muove su due step”. Gli indagati avevano a disposizione una mitraglietta, “un’arma da guerra”. Tremila euro per difendersi ed evitare “ripercussioni dal gruppo di Giuseppe Tasca”, considerato nuovo reggente del clan Rinzivillo e arrestato nel blitz “Ianus”. Tutto parte da un “dissidio” in una discoteca del ragusano. Per gli investigatori, sarebbe stato Giuseppe Di Noto a muoversi per l’arma, “così eventualmente da difendersi” da eventuali ripercussioni.

I pm della procura, i poliziotti del commissariato e quelli della mobile nissena, hanno condotto un’attività di inchiesta assai più ampia, per altri capi di imputazione a breve al vaglio del gip. La mitraglietta arriverebbe da un mercato illegale. Gli indagati avrebbero cercato di potenziarla. Non è stata ancora ritrovata ma “le intercettazioni sono chiare si sentono lo scarrellamento e i colpi”. L’esperto armaiolo sarebbe stato Massimo Curva’, arrestato a Brescia. “Un metalmeccanico assai abile che dava suggerimenti al gruppo”. Insieme a Di Noto e allo stesso Curva’, un provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso per Carmelo Ascia, da poco condannato in appello per i fatti della rapina all’esercente Nunzio Di Pietro. Ai domiciliari invece Rocco Azzolina e Dylan Iraci, anche loro secondo gli investigatori con un ruolo nell’intera vicenda.

Le parole del procuratore Salvatore Vella dipingono uno scenario fosco e alzano il velo su un mercato nero che preoccupa: le armi circolano e sono a portata di mano, anche tra i giovanissimi.

Gli indagati verranno sentiti dal gip, per gli interrogatori di garanzia.