Caltanissetta

Gela, sequestro da 4 milioni per frode fiscale: indagate 6 persone

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno portato alla luce uno schema composto da nove imprese che sovrafatturavano prestazioni di manodopera

di Sergio Randazzo -

La Guardia di Finanza di Gela ha eseguito un decreto di sequestro per equivalente, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela, per un valore di oltre 4 milioni di euro. Il provvedimento coinvolge sei persone fisiche, attualmente indagate per reati legati a dichiarazione fraudolenta tramite l’uso di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione.

Le indagini e lo schema societario fraudolento

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno portato alla luce uno schema composto da nove imprese che sovrafatturavano prestazioni di manodopera per una società per azioni con sede legale a Roma, operante nel settore della meccanica generale. Le imprese coinvolte venivano create esclusivamente per ruotare sistematicamente il personale tra di loro, consentendo così alla società capofila di ridurre la pressione fiscale e generare risorse finanziarie trasferite ai soggetti indagati.

Le “imprese apri e chiudi” e la frode

Le società, attive per circa due anni, compensavano i contributi previdenziali e assistenziali con crediti d’imposta inesistenti per un totale di oltre 1 milione di euro, di cui circa 309 mila euro rientranti nei fondi del PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Dal 2019 al 2022, la società per azioni ha utilizzato fatture per operazioni parzialmente inesistenti per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro.

Il sequestro e le indagini preliminari

Al termine dell’indagine, il Tribunale di Gela ha disposto il sequestro preventivo per oltre 4 milioni di euro, corrispondenti alle imposte evase e ai crediti inesistenti compensati. L’operazione della Guardia di Finanza mira a contrastare le frode fiscali e a tutelare gli operatori economici onesti dalla concorrenza sleale.

Si ricorda che l’indagine è nella fase preliminare e i soggetti coinvolti sono considerati innocenti fino a una sentenza definitiva.