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Gela, caos in ospedale, ascensori rotti e vari disagi
All’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela da oltre una settimana funziona un solo ascensore, mentre gli altri sono guasti. La situazione crea gravi disagi, soprattutto per anziani e pazienti ortopedici, costretti ad attese interminabili o a percorrere le scale con grande difficoltà. Le colpe ricadono sulla gestione della manutenzione, accusata di tempi di ripristino troppo lunghi. I cittadini chiedono risposte e interventi urgenti.
Non solo un problema tecnico, ma un vero e proprio incubo per chi si trova a dover affrontare il disagio quotidiano di un ospedale paralizzato. Da almeno una settimana, il “Vittorio Emanuele di Gela” è ostaggio di una situazione inaccettabile: solo un ascensore è attivo, mentre tutti gli altri sono guasti. E a pagarne il prezzo sono soprattutto gli anziani e i pazienti del reparto di Ortopedia.
L’unico ascensore funzionante deve fare i salti mortali: trasporta pazienti diretti alla sala operatoria, ma anche rifiuti ospedalieri, pasti destinati ai ricoverati e persino cadaveri. Una situazione a dir poco pericolosa e igienicamente discutibile.
Per gli anziani, muoversi nei corridoi dell’ospedale è diventato una prova di resistenza. Molti di loro, con difficoltà motorie, sono costretti ad attese interminabili per raggiungere le unità operative, mentre altri, esasperati, vengono spinti a percorrere le scale con grande fatica e rischi evidenti.
La situazione è ancora più drammatica per i pazienti ortopedici, molti dei quali hanno fratture o necessitano di ausili per la deambulazione. Per loro, il malfunzionamento degli ascensori significa isolamento nei reparti, difficoltà a raggiungere le sale diagnostiche e attese snervanti per qualsiasi spostamento necessario.
Il rischio di paralisi totale del sistema è concreto: cosa accadrebbe se anche l’ultimo ascensore smettesse di funzionare?
L’indice accusatorio è puntato contro la gestione della manutenzione: tempi di ripristino inspiegabilmente lunghi e una gestione inaccettabile aggravano una situazione già insostenibile. Nei piani alti della struttura, sarebbero persino state collocate barriere davanti agli accessi degli ascensori, quasi a sigillare questa emergenza in una realtà che lascia sgomenti.
Gli utenti esigono risposte e azioni immediate, perché un ospedale non può diventare una prigione per chi ha più bisogno di assistenza. Quanto ancora si dovrà aspettare per un intervento risolutivo?