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Francesco e la Sicilia, “Una terra di testimoni e martiri”

Le visite del Pontefice nella nostra regione: il suo grido contro la mafia e quella “spina nel cuore” chiamata migrazione

di piero messina per sicilia on demand -

“La testimonianza fino al sacrificio della vita, il dono di sé attraverso il martirio. Questa terra conosce grandi testimoni e martiri, da Padre Pino Puglisi al giudice Rosario Livatino. Senza dimenticare i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e tanti altri servitori dello Stato”. Così Papa Francesco, il Papa venuto dalla fine del mondo parlava solo pochi mesi fa della Sicilia. Una terra, la nostra Sicilia, che Francesco ha amato e con cui ha avuto un rapporto speciale. Della Sicilia ha condiviso e raccontato al mondo i drammi, della Sicilia ha dato lustro ai suoi migliori esponenti.

Non è un caso, dunque che il primo viaggio di Jorge Maria Bergoglio, la sua prima visita fuori le Mura Vaticana, sia stato  l’estremo lembo dell’Europa e della Sicilia. E’ l’8 luglio 2013 e Francesco – il Papa venuto dalla periferia del mondo- raggiunge Lampedusa. Indimenticabili sono le parole pronunciate da Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata al Campo sportivo Arena, con l’altare allestito su una piccola barca. Dal Sommo Pontefice, a tutto il mondo, arriva il messaggio a risvegliare le coscienze sul dramma dei migranti, la cui sorte è per Francesco “una spina nel cuore che porta sofferenza”.

Cinque anni dopo, il 15 settembre del 2018, il Santo Padre torna in Sicilia a occuparsi delle ferite e degli onori di questa meravigliosa terra. Dall’aeroporto di Catania  Francesco fa tappa a Piazza Armerina, luogo scelto per ammonire sul disagio della disoccupazione e la crisi del mondo del lavoro. Poi Il Pontefice viene travolto dall’abbraccio dei fedeli sul lungomare del Foro Italico di Palermo. Ci sono oltre centocinquantamila persone ad aspettarlo lì per la messa. Finita la messa, Poi, a rimarcare la sua missione a fianco degli ultimi, Francesco andrà alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte.

Dopo l’abbraccio con i poveri di Fratel Biagio,  il Papa andrà a Brancaccio per omaggiare Padre Puglisi, a 25 anni dal suo omicidio. Si ferma in Piazzale Anita Garibaldi, al civico 5, il luogo esatto dove i killer mafiosi uccisero Puglisi: lì il Pontefice si inginocchia, posa un mazzo di fiori.  

Nella sua visita a Palermo passerà anche dalla Stele di Capaci e ai siciliani tutti griderà  “Non si puo’ credere in Dio ed essere mafiosi”, un anatema contro quel cancro chiamato mafia.