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Fatture non pagate! Le pagano i dirigenti delle PA

Le fatture 'lente', le pagano i dirigenti della pubblica amministrazione. E' una norma contenuta nel quadro della riforma del Pnrr e specifica che in caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento scatta la decurtazione della retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili

di Pinella Rendo -

E’ di stamattina un articolo del quotidiano economico, giuridico e politco ‘Italia Oggi’ che ricorda una circolare n. 1/2024 della Ragioneria generale dello Stato, contenente indicazioni in merito all’applicazione dell’art. 4-bis del decreto-legge 24 febbraio 2023 n. 13. Ma cosa dice la circolare? Le pubbliche amministrazioni devono procedere alla modifica dei contratti individuali dei dirigenti responsabili delle fatture e dei dirigenti apicali delle rispettive strutture, specificando che in caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento scatta la decurtazione della retribuzione di risultato.

Ebbene si, nelle pubbliche amministrazioni, in caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento scatta la decurtazione della retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili. Tale norma si inserisce nel quadro della riforma del Pnrr, riguardante la “Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie”, la quale prevede che entro il primo trimestre 2025, con conferma al primo trimestre 2026, siano conseguiti specifici obiettivi quantitativi in termini di tempo medio di pagamento e di tempo medio di ritardo da parte del settore pubblico.

I target da raggiungere sono fissati in 60 giorni, per l’indicatore del tempo medio di pagamento degli Enti del Servizio sanitario nazionale, e in 30 giorni per l’indicatore del tempo medio di pagamento dei restanti comparti; per tutti i comparti, il target è pari a zero per l’indicatore del tempo medio di ritardo. Gli indicatori devono essere calcolati su un volume di pagamenti almeno pari all’80% dell’ammontare dell’importo dovuto delle fatture ricevute dal complesso delle pubbliche amministrazioni nell’anno 2024, e almeno pari al 95% dell’ammontare dell’importo dovuto delle fatture ricevute nel 2025.

La circolare non fornisce ovviamente indicazioni precise su quali siano le figure interessate dalla norma, essendo la questione evidentemente rimessa all’autonomia organizzativa di ciascun ente.