Attualità

Ex province, rinvio illegittimo delle elezioni

Una sentenza della Corte Costituzionale parla chiaro

di tcf -

La Corte Costituzionale ha giudicato illegittima l’ennesima proposta di rinvio delle elezioni per le ex province, avanzata dal governo regionale. In caso di pubblicazione della legge, la chiamata alle urne inizialmente prevista per il prossimo 15 dicembre slitterebbe ad aprile 2025.

“E’ illegittimo il continuo rinvio delle elezioni degli organi dei Liberi consorzi comunali e dei Consigli metropolitani”. A dirlo è una sentenza della Corte Costituzionale basata sulla legge regionale numero 6 del 2023 che aveva disposto un ulteriore posticipo della chiamata alle urne e la proroga dei commissari; e che a questo punto rende incerta anche la nuova data scelta dall’Assemblea Regionale Siciliana per le elezioni fissate per il prossimo 15 dicembre. La Consulta, quindi, ha accolto le questioni di illegittimità sollevate dal Tar Sicilia che – si legge in una nota – “ha rilevato che i primi tre decreti erano stati adottati sulla base della legge 26 del 2022, che aveva prorogato per la sedicesima volta le elezioni ma che era stata già dichiarata incostituzionale”.

L’ultimo rinvio proposto, in ordine cronologico, è quello degli ultimi giorni; e rappresenterebbe il diciassettesimo dal 2015 ad oggi. Una situazione che blocca la costituzione degli enti di vasta area in Sicilia, prorogando – come si legge nella sentenza della Corte Costituzionale – “gestioni commissariali incompatibili con la loro natura di enti territoriali autonomi e costituzionalmente necessari”. L’invito rivolto al presidente della regione Schifani è quello di non pubblicare la legge che disporrebbe l’ennesimo

slittamento di voto per le ex province. Una posizione condivisa anche dal sindaco della città metropolitana di Messina Federico  Basile che parla così della questione.Una vicenda che allo stato attuale dei fatti lascia aperto ogni scenario, con l’auspicio che gli organi metropolitani possano operare nel pieno utilizzo delle proprie facolta’. In caso contrario le nuove consultazioni dovrebbero essere indette tra il 6 e il 27 aprile 2025.