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Eni Versalis: quale futuro per le imprese di trasporto?

Continua a destare preoccupazione il futuro dei lavoratori dell'indotto Eni Versalis di Ragusa, in particolare; i sindacati non sono soddisfatti del protocollo siglato la scorsa settimana

di Chiara Scucces -

A distanza di qualche giorno dalla firma del protocollo d’intesa sulla riconversione industriale siglato presso il Ministero delle Imprese con Eni Versalis, esprime forte preoccupazione la CNA per il destino delle imprese di trasporto coinvolte nella filiera della ditta. Il piano, lo ricordiamo, prevede investimenti in nuove piattaforme biochimiche avanzate, impianti agri-hub e centri sperimentali di riciclo delle plastiche, con un sostegno economico che si concretizzerà entro il 2028. Tuttavia, nel frattempo, si chiede e chiede la CNA, quale sarà il destino delle aziende di trasporto e dei loro lavoratori?”. Le imprese del settore, spiega l’associazione di categorie, riunite in tre consorzi, dal 1° gennaio 2025 si trovano senza lavoro a seguito della chiusura dell’impianto di Ragusa. Eppure, negli anni, hanno risposto alle esigenze di ENI con investimenti importanti, aggiornando il proprio parco mezzi con veicoli di ultima generazione e a basso impatto ambientale, per un costo medio di circa 200 mila euro per unità. Oggi, nonostante il fermo delle attività, queste aziende devono continuare a sostenere il peso delle rate di leasing e finanziamenti, senza alcuna prospettiva chiara per il futuro. “Gli imprenditori del settore – prosegue la CNA Fita Sicilia – non sono rimasti fermi, ma stanno cercando nuove opportunità, investendo ulteriormente per adeguare i mezzi o addirittura sostituirli interamente. Tuttavia, è imprescindibile che ENI si assuma la responsabilità di fornire risposte concrete: quale impegno intende prendere nei confronti di queste imprese da qui al 2028? E, soprattutto, una volta avviata la nuova fase produttiva, le aziende che per anni hanno servito il gruppo petrolifero verranno ancora coinvolte o saranno dimenticate?”. La Cna chiede ad ENI un confronto chiaro e trasparente affinché possa garantire un futuro alle imprese del settore trasporti che hanno investito risorse e professionalità al suo fianco. Un impegno concreto è necessario per evitare il collasso di un intero comparto e per tutelare le famiglie che da esso dipendono.