Cronaca
Droga e telefonini in carcere, 9 agenti sospesi
Sono stati sospesi i nove agenti di polizia penitenziaria coinvolti nell'operazione diretta dalla procura di Messina che ha fatto scattare un blitz al carcere di Gazzi lo scorso 31 gennaio. Sotto esame un telefono cellulare avvolto nella stagnola trovato durante i controlli.
La direzione centrale dell’Amministrazione penitenziaria ha sospeso cautelativamente dalle funzioni tutti e nove gli agenti che il 31 gennaio scorso sono rimasto coinvolti nel blitz alla casa circondariale di Gazzi.
Tutti e nove risultano al momento iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Messina. Sono stati già ascoltati due di loro hanno che hanno espressamente chiesto e ottenuto di essere sentiti dai magistrati che conducono l’inchiesta, la procuratrice aggiunta Rosa Raffa, i sostituti della Dda Francesca Bonanzinga e Marco Accolla, e la collega pm Anita Siliotti.
Le indagini si stanno concentrando anche su un telefono cellulare ritrovato durante il blitz.
Era stato coperto con la carta stagnola, così come gli telefonini. Un escamotage per non farli scovare durante la maxi perquisizione del 31 gennaio.
Ma uno è stato trovato dai carabinieri, e sul suo contenuto, sui messaggi, la rubrica e il traffico in entrata e in uscita delle chiamate si stanno concentrando le indagini che mirano a chiarire le dinamiche interne alla casa circondariale di Messina dove la procura avrebbe accertato l’esistenza di un gruppo catanese e uno messinese che gestivano il giro di droga, telefoni cellulari e schede sim. Droga che arrivava anche attraverso l’uso di droni.
In tutto sono 34 gli indagati, 9 di questi appartenenti alla Polizia penitenziaria e 25 detenuti.