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Dossier sulla gestione del servizio idrico integrato

Il comitato messinese 'Vogliamo l’acqua dal rubinetto' ha presentato un dossier sulla gestione del servizio idrico integrato di Messina. Un quadro, quello che emerge dal report, preoccupante sotto diversi punti di vista e che vede la città dello Stretto nelle classi peggiori in 4 macro-indicatori su 6

di tcf -

Il sistema idrico integrato di Messina fa acqua da tutte le parti. Questo è quanto emerge da dossier presentato dal comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” in occasione della giornata mondiale dell’acqua istituita dall’Onu proprio il 22 marzo.

Un documento di 5 punti nei quali si studia nel dettaglio la situazione idrica di Messina negli ultimi anni, mettendo sotto la lente d’ingrandimento la qualità e la potabilità del liquido ma anche lo stato della rete cittadina e le vicende che tengono banco nell’ultimo periodo: il caso arsenico a Nizza e Contesse e l’utilizzo delle risorse per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un lavoro certosino che mette in luce una situazione tutt’altro che florida per Messina. La città dello Stretto è infatti nella fascia peggiore in 4 macro-indicatori su 6 che misurano la qualità del servizio idrico integrato.

Classe di appartenenza più bassa per Messina a proposito di perdite idriche, interruzioni del servizio, adeguatezza del sistema fognario e smaltimento dei fanghi in discarica. Risultati nettamente migliori, invece, per la qualità dell’acqua erogata e depurata; anche se da questo punto di vista il comitato prende i dati con cautela. Nel corso del dibattito, sono stati anche evidenziati i risvolti legati all’arsenico nelle terre di scavo a Contesse e Nizza di Sicilia, e alla fornitura idrica necessaria per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.

Due questioni per le quali gli esponenti di Vogliamo l’acqua dal rubinetto hanno messo in luce non poche perplessità e incongruenze tra i dati presentati dalle varie parti e i risultati del loro report.